Mancanza di respiro e fiato corto, che compare inizialmente durante uno sforzo, gonfiore alle gambe, che si manifesta in maniera improvvisa, presenza di un tunnel carpale, che comporta l’interessamento di un nervo del polso e della mano, causando formicolii alle dita, presente in entrambi i polsi, una pressione alta che nel tempo si riduce o addirittura si normalizza: sono sintomi che potrebbero segnalare la presenza di un’amiloidosi cardiaca, una malattia rara legata all’accumulo nel cuore di una sostanza detta amiloide, costituita da proteine instabili che formano delle fibrille insolubili, cioè non degradabili.
Nel tempo queste fibrille si depositano negli spazi tra le cellule del cuore, compromettendone la funzionalità. L’accumulo di fibrille incrementa lo spessore delle pareti dei ventricoli, che diventano più rigide, ne riduce l’efficienza contrattile e ne altera il rilasciamento.
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Amiloidosi cardiaca: come riconoscere questa malattia rara del cuore
«Il sospetto di amiloidosi cardiaca nasce prima di tutto dal quadro clinico, ossia dallo stato di salute del paziente, ma anche attraverso specifici esami del sangue e indagini diagnostiche molto semplici e non invasive, come l’elettrocardiogramma, l’ecocardiogramma e, quando necessario, la risonanza magnetica cardiaca» spiega Cristina Chimenti, Professore Associato di Cardiologia all’Università Sapienza di Roma. La diagnosi precoce è un fattore chiave per rallentare la progressione di questa malattia: l’accumulo di fibrille nel cuore, se non trattato, può causare un danno cardiaco irreversibile.
La campagna di sensibilizzazione
Per questo Pfizer, con l’egida della Società Italiana di Cardiologia (SIC) e la collaborazione di Fondazione italiana per il cuore e fAMY Onlus, promuove “Il cuore lo sa – AMIloidosi cardiaca: Ascolta, Monitora, Informati”, una campagna di informazione e sensibilizzazione che ha l’obiettivo di aumentare la conoscenza e la consapevolezza sui sintomi della malattia, favorirne l’identificazione precoce e la diagnosi tempestiva e indirizzare i pazienti verso i Centri di riferimento specializzati.
La campagna propone nuove risorse informative e strumenti multimediali disponibili sulla pagina www.pfizer.it/il-cuore-lo-sa/ per invitare i pazienti ad ascoltare, monitorare, informarsi sull’amiloidosi cardiaca e se necessario a rivolgersi a un centro specialistico. «Nel momento in cui si conferma una diagnosi di amiloidosi cardiaca, la presa in carico prevede che il paziente venga inviato a un Centro di riferimento, che di solito è una struttura in grado di valutare e seguire il paziente, anche coinvolgendo tutte le figure specialistiche necessarie, avviandolo a un percorso di terapia, di controlli e di follow up nel tempo» consiglia Francesco Musca, Internista e Cardiologo all’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano.