Altro che dolce attesa. Le prime fasi della gestazione sono spesso caratterizzate da nausea e vomito. Due disturbi che possono persistere oltre il primo trimestre e avere un impatto significativo sulla salute di mamma e bambino. A far luce, per la prima volta in Italia, su questo tema è lo Studio PURITY promosso da Italfarmaco.
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Un nuovo studio italiano su nausea e vomito in gravidanza
La ricerca ha coinvolto un campione di 528 pazienti in gravidanza afferenti a tre strutture ospedaliere italiane: l’Ospedale dei Bambini “Vittore Buzzi” di Milano, il Presidio Ospedaliero SS. Annunziata di Chieti e l’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli. Alle partecipanti è stato somministrato un questionario in due fasi:
- Nella prima, tra la 18esima e la 22esima settimana di gravidanza, si valutava la prevalenza e la gravità della nausea e il vomito in gravidanza (NVP), l’insorgenza e la durata dei sintomi, il loro trattamento e l’impatto sulla qualità della vita.
- La seconda fase, entro 14 giorni dopo il parto, ha esaminato invece la correlazione tra i sintomi della NVP in gravidanza e gli esiti neonatali, nonché lo stato di salute post-parto delle donne.
Ne soffre il 66% delle donne italiane
I risultati dello studio hanno rivelato che la NVP interessa il 66% delle donne italiane. Sulla base di una scala, utilizzata a livello internazionale, che ha valutato la gravità del disturbo (PUQE), è emerso che 348 donne su 528 hanno sofferto di nausea e vomito in gravidanza nelle prime 22 settimane. Nello specifico i sintomi si sono presentati in forma lieve in 118 donne pari al 34% dei casi, moderata in 217 donne pari al 62% e grave in 13 donne pari al 4%.
Il forte impatto sulla qualità della vita
Questo disturbo può arrivare a compromettere seriamente la vita quotidiana, tanto da costringere alcune donne a lasciare il lavoro o, nei casi più gravi, a considerare l’interruzione della gravidanza. Questo evidenzia l’importanza di riconoscere e trattare adeguatamente la NVP.
Nausea e vomito: aumenta il rischio di parto pretermine
Anche se andrà confermato da ulteriori indagini, dallo studio è emerso un altro dato importante riferito al parto pretermine. «Le donne che presentano nausea e vomito in gravidanza hanno avuto in media un tempo gestazionale più corto», spiega Irene Cetin, Professore Ordinario di Ginecologia e Ostetricia dell’Università degli Studi di Milano e Direttore dell’Ostetricia del Policlinico di Milano. Dai dati è stato rilevato come molte neo mamme non sono arrivate alla quarantesima settimana.
Nausea e vomito: anche il bambino è a rischio
La NVP può compromettere seriamente l’alimentazione materna, influenzando negativamente la salute della madre e del bambino. È quindi essenziale identificare precocemente la NVP e gestirla con trattamenti appropriati per migliorare la qualità della vita delle donne incinte e garantire un decorso gestazionale sano.
I trattamenti contro nausea e vomito esistono
Nonostante nausea e vomito abbiano spesso un impatto significativo sulla qualità di vita della futura mamma, solo il 25% delle donne coinvolte nello studio ha ricevuto un trattamento, farmacologico o non, per contrastare i sintomi.
È fondamentale, invece, che tutte siano consapevoli delle opzioni di trattamento disponibili per poter vivere la gravidanza in modo completo, senza sacrificare lavoro o vita sociale.
Su quali rimedi puntare? Se nelle forme lievi possono rivelarsi utili i multivitaminici, soprattutto la vitamina B6, lo zenzero o trattamenti come la digitopressione e l’agopuntura, nei casi più severi può essere importante valutare con il proprio medico un trattamento farmacologico.