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Svenimento: un nuovo strumento per capire se è grave o no

La maggior parte delle volte svenire non nasconde alcun problema serio, ma nel 10% dei casi sì. Essenziale una diagnosi precoce già in Pronto Soccorso

Tra l’1 e il 3% delle visite che vengono fatte al Pronto Soccorso sono dovute a svenimenti. La maggioranza dei casi non è seria, altri invece possono essere uno dei sintomi di una condizione potenzialmente rischiosa come l’aritmia o altri problemi cardiaci, ma non sempre è facile per il medico di PS fare la diagnosi giusta.

Ora un nuovo strumento diagnostico, messo a punto dai ricercatori dell’Università di Ottawa Canada, promette di cambiare le cose. Lo studio relativo è stato pubblicato sul Canadian Medical Association Journal.

Gruppo San Donato

Lo svenimento è piuttosto comune: tra il 35 e il 40% delle persone ne è stato colpito almeno una volta nella sua vita. Nel 10% dei casi però nasconde un problema serio, come un battito irregolare. Alcuni pazienti, che si sono recati al Pronto Soccorso dopo essere svenuti, vivono un evento grave entro un mese, nonostante durante la visita non abbiano avuto evidenza del loro disturbo.

Il nuovo strumento comprende una semplice lista di 9 domande che aiuta il dottore di Pronto Soccorso a capire se il paziente soffrirà di un evento serio entro 30 giorni dallo svenimento. In questo modo il paziente verrà ricoverato e sottoposto a esami adeguati sin da subito. È noto infatti che è molto importante avere una diagnosi precoce.

I ricercatori canadesi hanno messo sotto osservazione più di 4.000 pazienti, visitati in sei Pronto Soccorso dopo essere svenuti. 147 di loro ha avuto un problemo serio a 30 giorni dalle dimissioni. Si va dall’attacco cardiaco, al battito irregolare, dall’embolia polmonare a una serie emorragia, fino alla morte. Dall’analisi dai dati gli esperti dell’Università di Ottawa sono riusciti a trovare quali sono i 9 elementi che predicono i fattori di rischio che si celano dietro a uno svenimento, tra i quali ci sono la diagnosi del dottore, il luogo in cui si è svenuti, la storia personale di problemi cardiaci, un alto livello di troponina, una proteina presente nel cuore, responsabile del meccanismo alla base della contrazione muscolare, che quando è molto presente indica un possibile infarto.

Questo nuovo strumento, che viene già utilizzato in Canada, può anche decongestionare dalle file i Pronto Soccorso. Spesso per una diagnosi dopo lo svenimento ci vogliono anche sette ore, per poi capire che non era niente di preoccupante.

Ora il professore Venkatesh Thiruganasambandamoorthy, principale autore dello studio, vuole farne un’app, in modo da renderlo disponibile a tutti.

Francesco Bianco

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