Il 24 ottobre si celebra la Giornata Mondiale della poliomielite (o polio) e in questa occasione l’Unicef ricorda che negli ultimi trent’anni si sono fatti passi da gigante contro questa patologia. Nel mondo, sono stati vaccinati oltre 2,5 miliardi di bambini, riducendo i casi del 99%. Tuttavia, milioni di bimbi non sono ancora stati vaccinati a causa di pandemie, guerre e disinformazione sui vaccini. Tant’è che la poliomielite continua a mietere vittime in Afghanistan, Pakistan, Africa e Asia.
Sempre l’Unicef fa sapere che il mancato raggiungimento dell’eradicazione della malattia potrebbe portare a una recrudescenza, con un aumento significativo dei casi e un’ulteriore diffusione di focolai di varianti del virus.
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Cos’è la poliomielite?
La poliomielite è una grave infezione virale. Il virus resta fino a sei settimane nella gola e nell’intestino. I pazienti sono particolarmente infettivi da 7 a 10 giorni prima della comparsa dei sintomi, ma anche dopo. Può raggiungere anche la spina dorsale, causando debolezza muscolare e paralisi. Il virus è più comune tra i bambini e gli adolescenti e generalmente colpisce nelle situazioni di scarsa igiene. (FONTE: Ministero della Salute)
Quali sono i sintomi?
Ci sono persone che non manifestano alcun sintomo. Uno su 20 ha sintomi come febbre, debolezza muscolare, mal di testa, nausea e vomito. Manifestazioni comuni a molte altre malattie, Covid e influenza stagionale comprese. Circa un paziente su 50 sviluppa gravi dolori muscolari e rigidità al collo e alla schiena. L’1% dei casi è colpito da paralisi, e il 10% di questi può anche perdere la vita.
Come si trasmette la poliomielite?
Le persone possono contagiarsi respirando le goccioline emesse dalle persone infette. La trasmissione avviene anche attraverso le feci, che possono contaminare il cibo e l’acqua.
Esiste un vaccino per la poliomielite?
In Italia l’obbligo della vaccinazione antipoliomielitica è stabilita dalla legge del 4 febbraio 1966 numero 51. Fa parte dei vaccini obbligatori che consentono l’iscrizione all’asilo.
Il vaccino anti-polio è un vaccino inattivato (ottenuto cioè con virus uccisi) che si somministra per via intramuscolare. Può essere somministrato insieme ad altre vaccinazioni. Nel bambino il ciclo primario si effettua di solito con il vaccino cosiddetto esavalente (perché contiene 6 vaccini: Difterite-Tetano- Pertosse,Polio, Hib e Epatite B).
Le autorità sanitarie invitano chiunque non sia vaccinato a farlo, prendendo contatto con il proprio medico curante.
Quali sono le cure?
Non ci sono cure per la polio, anche se il vaccino può prevenirla. I trattamenti possono solo alleviare i sintomi e abbassare il rischio di problemi a lungo termine. I casi di media gravità, che sono la maggioranza, passano spesso con antidolorifici e riposo. I casi più seri richiedono il ricovero in ospedale per aiutare la respirazione e l’apparato osteo articolare.