Salute

Parodontite: cause, diagnosi e cure. Perché è così diffusa?

Quali sono i sintomi e le cause? Si può prevenire? Perché è così diffusa? Quali sono le terapie?

A differenza di quello che pensano ancora in molti, la parodontite è una vera e propria malattia che colpisce i denti. Chiamata anche piorrea, può avere anche conseguenze gravi se non curata in modo adeguato. Può infatti portare alla distruzione dei tessuto responsabile della stabilità dell’arcata dentale. In pratica si può arrivare a perdere i denti.

Parodontite può colpire già intorno ai 30 anni

È una malattia piuttosto diffusa. Colpisce più della metà degli italiani sopra i 40 anni, ma può interessare già persone che hanno meno di 30 anni. La diffusione è così elevata perché i sintomi, specie quelli iniziali sono troppo spesso sottovalutati.

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Perché è così diffusa?

Nella videointervista il Filippo Graziani, professore associato in Parodontologia presso l’Università di Pisa e Honorary Senior Clinical Lecturer in Periodontology University College di Londra (puoi chiedergli un consulto qui), fa chiarezza sulla questione e mette in guardia sulla sintomatologia a cui fare attenzione.

Quali sono i sintomi della parodontite?

La parodontite all’inizio non si manifesta con dolore e questo fa erroneamente pensare che sia solo un disturbo passeggero. Nei primi stadi i sintomi assolutamente da tenere in considerazione sono:

  • Alitosi: l’alito cattivo è dovuto alla presenza di batteri.
  • Le gengive iniziano a sanguinare dapprima debolmente quando li spazzoliamo con lo spazzolino da denti o quando mordiamo cibi duri. L’esempio tipico è il morso a una mela, che lascia segni di sangue sul frutto.
  • Si avverte un sapore strano in bocca.
  • Le gengive cambiano colore, in genere diventano rosse, mentre i tessuti appaiono meno compatti. Un altro campanello d’allarme è il loro gonfiore.

Quali sono i sintomi della parodontite conclamata?

I sintomi che compaiono durante lo stato avanzato della malattia possono essere:

  • Le gengive sanguinano spesso e in modo copioso.
  • L’alito cattivo diventa costante, anche se ci laviamo i denti o se stiamo attenti ai cibi che mangiamo.
  • Si inizia a sentire del fastidio generale ai denti che può diventare anche dolore.
  • Si assiste alla recessione delle gengive, che può arrivare fino all’esposizione delle radici.
  • Tra i denti compaiono degli spazi sempre più ampi.
  • Se tocchiamo i denti ci accorgiamo che si muovono in modo eccessivo.

Quali sono le cause?

La piorrea colpisce il parodonto, che è il tessuto di sostegno dei denti. È formato da:

  • gengiva,
  • osso alveolare di sostegno,
  • legamento,
  • cemento radicolare.

Il ruolo della placca dentaria

L’infiammazione tende a distruggere il parodonto. Le cause? Giocano un ruolo la predisposizione genetica e la cattiva igiene orale. Ad aggredire il parodonto sono alcuni batteri della placca dentaria, la pellicola bianco giallastra che si deposita sui denti, soprattutto vicino alla linea gengivale. Nella placca troviamo residui di cibo e batteri, che, se non spazzolati efficacemente, si attaccano alla superficie dei denti, fungendo da collante con altre sostanze che si trovano nella saliva. Si tratta principalmente di minerali che formano una corazza intorno ai denti. È il tartaro, che è così duro che solo l’intervento professionale di un dentista può toglierlo attraverso la detartrasi professionale, comunemente chiamata pulizia dei denti. Come si diceva parlando dei sintomi, all’inizio questo processo non produce dolore e spesso quando ce ne accorgiamo, la malattia ha già eroso parte del parodonto.

Anche alcune abitudini di vita, come il fumo, possono concorrere all’aggravamento della patologia parodontale.

Come si previene?

Naturalmente una corretta igiene dentale gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione della parodontite. Necessario usare spazzolino e filo interdentale. Il fumo è un fattore di rischio, perché aumenta la capacità di aggressione dei batteri e infiamma le gengive.

I controlli regolari dal dentista rappresentano un altro passo importante. Il professionista riesce a riconoscere immediatamente anche i primi segni della malattia e a intervenire di conseguenza.

Sfortunatamente ci possono essere anche delle cause genetiche, sulle quali neanche il più bravo dentista può fare niente per prevenirle.

Cosa fare se ho la parodontite

  • Smettere di fumare.
  • Naturalmente sarà il dentista a fare la diagnosi. Più aspettiamo, peggiore sarà la situazione. Appena abbiamo il minimo sospetto, andiamo dal dentista.
  • Lo spazzolino ideale è quello a setole morbide. In questo modo eviteremo di irritare ancora di più le gengive.
  • Possiamo massaggiare le gengive con un polpastrello o con l’apposito stimolatore.
  • Curare bene l’igiene orale.

Cosa non fare se ho la parodontite

Sono diverse le azioni quotidiane che possono influire su questa malattia. Le principali sono:

  • Fumare;
  • Bere spesso alcolici: non solo infiammano le gengive, ma possono rovinare lo smalto dei denti a lungo andare;
  • Mangiare cibi troppo caldi o troppo freddi o bere bevande troppo calde o troppo fredde: le temperature “estreme” danneggiano le mucose, gengive comprese. Inoltre aumentano la sensibilità dei denti;
  • L’igiene orale è importante, ma se diventa eccessiva può peggiore la situazione. Lo stesso avviene se spazzoliamo i denti in modo troppo vigoroso. Questo atteggiamento può esacerbare l’infiammazione;
  • Usare dentifrici troppo aggressivi, come la maggior parte degli sbiancanti.

Quali sono le terapie contro la parodontite?

La piorrea può presentarsi con la formazione di una tasca, che si crea nel vuoto lasciato in profondità da osso e legamento distrutti, e con la retrazione della gengiva.

  • Prima si rimuovono tartaro e placca.
  • Poi si solleva la gengiva per ridurre le tasche e liberarle dai batteri.
  • Se le tasche vanno oltre i sei millimetri, si può considerare l’opportunità di intervenire chirurgicamente.
  • Inoltre possono essere presi in considerazione anche interventi che attivano i processi di rigenerazione dei tessuti.
  • Essenziale è, in ogni caso, seguire un’attenta igiene quotidiana a casa, seguendo le indicazioni del dentista.

Tra le terapie contro la parodontite, oltre ai rimedi tradizionali, è arrivata anche la terapia biologica.

Il legame tra la parodontite e altre malattie

Curare la parodontite è ancora più importante dopo che diverse ricerche scientifiche l’hanno definita un fattore di rischio per alcune malattie importanti, come quelle cardiovascolari. I batteri presenti nel cavo orale dei pazienti di questa infiammazione alle gengive raggiungono i vasi sanguigni con grande facilità, passando attraverso i capillari che si trovano nella bocca. Da qui entrano nelle arterie, favorendo la formazione delle placche aterosclerotiche, aumentando il rischio di infarto e attacco cardiaco.

Un recente studio ha dimostrato che curare la parodontite faccia bene anche alla pressione sanguigna. Se curiamo molto bene l’igiene delle sacche gengivali possiamo ottenere una riduzione di 11 punti sull’ipertensione. Si tratta di un risultato estremamente positivo.

Altri studi hanno sostenuto l’ipotesi che possa essere fattore di rischio anche per il diabete e diversi tipi di tumore, oltre che per alcune malattie renali e polmonari. Uno studio svedese ha messo in relazione parodontite e artrite reumatoide.

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