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Ossigeno-ozono terapia: un metodo per invecchiare bene

È una delle metodologie usate dalla medicina potenziativa per contrastare lo stress ossidativo, rinforzare il sistema immunitario e trattare problematiche legate all’insufficienza venosa

E se al posto di fare di tutto per non invecchiare, si facesse qualcosa per invecchiare bene? «Forse sarò in controtendenza, ma io preferisco parlare di wellaging piuttosto che di antiaging». Non ha dubbi Claudio Tavera, specialista in medicina dello sport, certificato in medicina antiaging e rigenerativa in Usa, ozonoterapeuta, membro e cofondatore di PotenziAttiva, società scientifica per la ricerca, l’analisi bioetica e la divulgazione della medicina potenziativa.

Come funziona l’invecchiamento

Il processo di invecchiamento, infatti, è qualcosa di inarrestabile: è connaturato nella biologia umana. E, continua lo specialista, «sarebbe infruttuoso cercare di arrestarlo. Mentre, al contrario, è possibile trarre maggiore beneficio da un approccio che cerca di mantenere ottimali le condizioni generali dell’organismo, difendendolo il più possibile, per esempio dallo stress ossidativo». Un tipo di approccio che conferisce alla medicina un carattere conservativo e preventivo. «Esattamente in questa visione si inserisce la medicina potenziativa, intesa come la pratica medica mirata a visitare il paziente e a praticare opzioni terapeutiche aventi finalità non strettamente curative, bensì mirate a migliorare e ad “allenare” il proprio rapporto psicofisico con l’ambiente esterno».

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Il corpo umano si ossida
come una mela tagliata 

Per meglio esemplificare l’azione di questa branca della medicina Tavera paragona il corpo umano a una mela. «Sarà capitato a tutti di sbucciare il frutto e rendersi conto che, nel giro di poco tempo, questo inizia a imbrunirsi; subisce l’effetto dell’ambiente e del tempo, ossidandosi. Ecco, al nostro organismo succede la stessa cosa: se non è “potenziato”, non riesce a essere immune o a contrastare le influenze negative di ciò che lo circonda. In poche parole, non è capace di difendersi dallo stress ossidativo».

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Cos’è lo stress ossidativo?

Con stress ossidativo si intende la conseguenza dell’azione esercitata dall’accumulo di radicali liberi, «capace di danneggiare le cellule del corpo, non solo a livello strutturale, creando alterazione dei tessuti che esse vanno a costituire, ma anche a livello metabolico, andando a coinvolgere le proprie funzioni vitali». Un insieme di alterazioni, quindi, che si producono nei tessuti, nelle cellule e nelle macromolecole biologiche, che «diventa pericoloso quando assume i caratteri di cronicità», perché, pur non rappresentando una vera e propria patologia, è alla base di diversi disturbi psicofisici, come spossatezza eccessiva, alterazione dell’umore e del ritmo circadiano, aumento di peso e alterazione dei processi metabolici.

stress ossidativo

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L’organismo si rigenera

«A complicare il quadro», aggiunge lo specialista, «vi è anche il fatto che lo stress ossidativo è difficile da diagnosticare. Se l’ago della bilancia inizia a salire, ci rivolgiamo al nutrizionista o, se ci sentiamo particolarmente stanchi, andiamo dal nostro medico di fiducia per chiedere un integratore. Per questo motivo, è importante capire in che modo la medicina potenziativa possa essere d’aiuto in qualità di scienza preventiva». Uno dei metodi di intervento più utilizzati è quello che si avvale dell’ossigeno-ozono terapia sistemica, un trattamento che sfrutta le potenzialità dell’ozono combinato con l’ossigeno perstimolare e aumentare i meccanismi di protezione nei confronti della produzione di radicali liberi, determinandone la riduzione, e per aiutare l’eliminazione di sostanze tossiche per le cellule.

Come funziona l’ossigeno-ozono terapia

«Un certo quantitativo di sangue prelevato dal paziente», spiega Tavera, «viene temporaneamente mescolato con un uguale volume di miscela di ossigeno-ozono per, poi, essere reinfuso. Questa tecnica consente di ridurre l’infiammazione cronica, ottimizzare la risposta immunitaria, migliorare l’elasticità della parete del globulo rosso e aumentare la sua capacità di legare l’ossigeno e di distribuirlo ai tessuti. In pratica, si verifica un effetto rigenerativo nell’organismo che, seduta dopo seduta, appare più resistente e prestante». Tale trattamento risulta particolarmente indicato per diverse categorie di patologie, tra le quali quelle vascolari, le neurodegenerative, le autoimmunitarie e la fibromialgia. Altre condizioni definibili disturbi correlati allo stile di vita, quali stress psicofisico e sovrappeso, possono beneficiarne enormemente con indiretti risultati sulla efficienza lavorativa e la vita di relazione.

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