Ansia, stress e tensione spesso scatenano forti dolori allo stomaco. Questo disturbo, chiamato dispepsia funzionale, quindi non riconducibile a una specifica patologia organica come ulcera, gastrite, reflusso gastroesofageo o tumore, è frequente. Si stima che ne soffra circa una persona su dieci.
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Sintomi della dispepsia
Stress, ansia, dispiaceri sentimentali e preoccupazioni possono scatenare, nei soggetti predisposti, una complessa sintomatologia caratterizzata da crampi, gonfiore e dolore epigastrico, cioè localizzato nella parte alta dell’addome.
Quali sono le cause della dispepsia?
Il dolore alla pancia può acuirsi durante la digestione (leggi: i consigli per la digestione) o manifestarsi all’improvviso in un periodo di tensione emotiva. Durante una lite in famiglia, prima di un esame, dopo un incontro di lavoro e persino per un appuntamento galante. La sfera psicologica gioca, insomma, un ruolo chiave: tra i principali fattori scatenanti di questo mal di pancia ci sono le difficoltà lavorative o economiche e la fine di una relazione.
La diagnosi
Vi si arriva per esclusione, quando l’indagine gastroscopica non ha riscontrato lesioni della mucosa gastrica o duodenale.
Quali sono le terapie per la dispepsia?
Se sono state escluse cause organiche del disturbo, i medicinali tradizionalmente usati contro il bruciore di stomaco, come antiacidi e antisecretivi gastrici, non servono a niente. Nella dispepsia funzionale cronica si ricorre a farmaci che agiscono sul sistema nervoso: ansiolitici (benzodiazepine) o antidepressivi a bassi dosaggi.
I rimedi naturali hanno un’efficacia immediata, ma che non dura nel tempo. Molte persone traggono giovamento da una tazza di camomilla, che aiuta a rilassarsi. In caso di pesantezza e difficoltà di digestione si può ricorrere a preparazioni fitoterapiche a base di zenzero. Per intervenire sull’origine nervosa della dispepsia può essere d’aiuto un ciclo di psicoterapia.
Dispepsia e stili di vita
Anche se è vero che alcuni cibi possono aggravare la dispepsia (per esempio, alimenti ricchi di grassi, cioccolato, caffè, menta, alcol), la maggior parte delle persone soffre di questo disturbo a prescindere da cosa mangia, perché il problema è legato a un riflesso nervoso. In generale, però, sono da preferire pasti leggeri e semplici. Per chi fuma: le sigarette non alleviano lo stress e peggiorano il mal di stomaco. Molti pazienti trovano benefici con una moderata attività fisica, praticando yoga e altre tecniche di respirazione. Sono ottimi antistress, contribuiscono ad allentare le tensioni, migliorando i sintomi della dispepsia.
Vincenzo Savarino, professore ordinario di gastroenterologia all’Università di Genova
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