È una malattia particolarmente insidiosa e pericolosa. Diventa cruciale intervenire il prima possibile sui pazienti colpiti da cirrosi epatica, una malattia degenerativa del fegato, causata da un’infiammazione cronica, che ne determina cambiamenti significativi nella struttura e nelle funzioni.
La trasformazione dello stato di infiammazione del fegato in cirrosi epatica è piuttosto lenta nel tempo. La situazione peggiora lentamente in modo progressivo, con la sostituzione del tessuto del fegato con tessuto fibrotico, o cicatriziale. Le conseguenze sono molto pesante, perché il fegato non riesce più a svolgere le sue funzioni, le principali delle quali sono la digestione del cibo e delle bevande e il metabolismo di molti farmaci.
Nelle persone con l’epatite cronica possono essere necessari anche 20 anni prima che si sviluppi la cirrosi. Questo processo è accelerato dall’abuso di alcol.
In questo articolo
Quali sono le cause della cirrosi epatica?
I fattori che possono portare alla cirrosi sono diversi. I più frequenti sono:
- l’abuso di alcol,
- le epatiti virali croniche,
- l’epatite associata a disturbi metabolici, come la steatosi epatica non alcolica, il fegato grasso,
- alcune malattie ereditarie, come l’emocromatosi, la malattia di Wilson, le malattie da accumulo di glicogeno, la fibrosi cistica,
- l’assunzione di alcuni farmaci.
In Italia sono le epatiti le cause principali delle cirrosi. In circa 6 casi su 10 la cirrosi si deve alla presenza di epatite C, il 17% a epatite B, il 16% ad abuso cronico di alcol. Infine il 7% delle cirrosi è causato dal fegato grasso. Nel Nord Europa l’eccesso di alcol provoca il maggior numero di questa malattia.
Quali sono i sintomi?
Nella maggior parte dei casi all’inizio non ci sono sintomi e può quindi essere scoperta solo se ci si sottopone a esami diagnostici per altri motivi. Anche se non ci sono manifestazioni, il fegato risulta già danneggiato.
Nelle fasi successive i sintomi più importanti sono:
- nausea,
- debolezza e affaticamento,
- perdita dell’appetito,
- dimagrimento.
Più si va avanti nella malattia e più si manifesta con sintomi più importanti, come:
- ittero, quindi l’ingiallimento della pelle e della parte bianca degli occhi;
- aumento del volume della milza,
- disturbi digestivi,
- difficoltà di concentrazione e perdita della memoria,
- alterazioni delle unghie e della pelle,
- accumulo di liquidi nell’addome (ascite) e negli arti inferiori (edema).
Negli ultimi vent’anni sono diminuiti i casi di cirrosi grazie alla maggiore consapevolezza dei pazienti e dei medici di famiglia, oltre all’uso delle siringhe monouso. Il mondo scientifico è convinto che questo trend possa continuare anche nei prossimi anni, specie per quanto riguarda i casi di cirrosi dovuti all’abuso di alcol. Continua a crescere invece quella legata a steatoepatite, una condizione infiammatoria del fegato presente in circa il 20% dei casi di steatosi epatica non alcolica (fegato grasso). Circa un quarto degli italiani ha una steatosi epatica non alcolica. I suoi fattori di rischio sono:
- obesità,
- diabete di tipo 2,
- livelli alti di colesterolo,
- eccesso di trigliceridi nel sangue,
- sindrome metabolica.
Quali sono le terapie per la cirrosi epatica?
Non esiste una cura specifica per la cirrosi epatica. È fondamentale quindi rallentarne il più possibile lo sviluppo, individuando la causa che l’ha provocata.
Quando la cirrosi è causata dall’abuso di alcol, bisogna ad esempio smettere immediatamente di bere alcolici. Quando è provocata da epatiti, occorre assumere i farmaci contro le epatiti.
Quando si trova nello stadio più avanzato, la malattia diventa irreversibile e la sola possibilità di cura efficace è il trapianto di fegato.
Come si previene la cirrosi?
Il modo migliore di agire contro la cirrosi è la prevenzione. Tra i comportamenti migliori ci sono:
- non bere alcolici, o bere con estrema moderazione le bevande alcoliche;
- seguire una dieta ricca di frutta e verdura e povera di grassi;
- vaccinarsi contro le epatiti;
- non bere acqua o alimenti contaminati;
- usare farmaci solo quando sono strettamente necessari.
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