Focus di Stefano Corna, dirigente medico presso la divisione di recupero e rieducazione funzionale della Fondazione Salvatore Maugeri Istituto Scientifico Irccs di Veruno (Novara).
Atassia è un termine che deriva dal greco e significa confusione, disordine. Chi ne soffre è infatti disturbato nella coordinazione del corpo sia quando è fermo (atassia statica), sia durante il cammino (atassia dinamica). La coordinazione dei movimenti è regolata in prima battuta dal cervelletto, una parte del sistema nervoso centrale, che elabora gli impulsi provenienti dai ricettori dell’equilibrio (tra i quali anche il vestibolo che si trova all’interno dell’orecchio) e invia le indicazioni ai muscoli tramite il midollo spinale ed i nervi periferici. Esistono quindi diverse forme di atassia, che riguardano ogni singola parte di questa sorta di catena. Le sindromi atassiche possono essere ereditarie (atassia-teleangectasia, atassia di Friedreich, SCA28, eccetera), quindi derivanti da precise anomalie genetiche, che possono essere gravemente invalidanti, oppure avere origine da un’infiammazione, da problemi vascolari o da un trauma.
ATASSIA CEREBELLARE: è determinata da una lesione al cervelletto, o da vie ad esso connesse, causata da un’infiammazione, da una mancata irrorazione sanguigna o da una neoplasia. Può avere diversi gradi di gravità e compromettere in modo differente l’equilibrio: instabilità, deviazione del cammino, tremore, anomalie della scrittura, difficoltà a controllare i movimenti oculari, inceppamento della voce, sono alcune delle sue manifestazioni. Questo tipo di atassia si diagnostica attraverso una visita neurologica, risonanza magnetica, Tac e analisi del sangue.
ATASSIA SENSITIVA: è causata da una lesione delle vie nervose che connettono i sensori periferici della sensibilità alla corteccia cerebrale (tronchi nervosi afferenti, cordoni midollari posteriori e da anche dei lobi temporali). Le patologie che possono provocare questi danni sono molteplici: malattie autoimmuni, traumi, infezioni, problemi vascolari. L’atassia sensitiva, inoltre, è accompagnata dalla perdita della sensibilità alla posizione di alcune parti del corpo. Anche in questo caso la diagnosi viene effettuata attraverso una visita neurologica, risonanza magnetica, Tac e analisi del sangue.
ATASSIA VESTIBOLARE. Leggi quali sono cause, sintomi e cure dell’atassia vestibolare.
TERAPIE. Per qualunque genere di atassia non è possibile parlare di una terapia vera e propria, perché purtroppo non è stata ancora individuata una cura farmacologica efficace. È possibile però mitigare alcuni sintomi e aumentare l’autosufficienza, nei casi non gravissimi, grazie a una riabilitazione mirata. I risultati saranno molto diversi a seconda delle cause che hanno scatenato il deficit. Nel caso dell’atassia vestibolare i riscontri sono molto buoni e, generalmente, portano alla scomparsa completa dei disturbi in breve tempo.
Stefano Corna, dirigente medico presso la divisione di recupero e rieducazione funzionale della Fondazione Salvatore Maugeri Istituto Scientifico Irccs di Veruno (Novara)
OK Salute e benessere