L’agorafobia è definita paura degli spazi aperti. Può essere accompagnata da attacchi di panico. Qui puoi leggere come affrontare gli attacchi di panico. Per la precisione, è il timore di trovarsi in una situazione di pericolo in cui scappare potrebbe essere difficoltoso o non sarebbe possibile ricevere aiuto. Nei casi più gravi, chi ne è colpito rimane quasi sempre a casa o esce solo se accompagnato. Come è evidente, le conseguenze sulla qualità della vita sono notevoli.
Più che una paura degli spazi aperti, l’agorafobia è più spesso un disturbo psicologico legato alle caratteristiche personale di chi ne soffre. Può evolvere ad esempio nella paura di prendere i mezzi pubblici o di andare nei centri commerciali quando sono affollati. Quali sono le fobie come nascono e quante ne esistono?
In genere a esserne più colpite sono le donne, anche se negli ultimi anni sta aumentando il numero di uomini che ne sono interessati. Qui puoi scoprire perché le donne sono più ansiose degli uomini.
In questo articolo
Quali sono i sintomi dell’agorafobia?
I sintomi sono molto simili a quelli dell’attacco di panico.
- In genere si vive un’accelerazione cardiaca,
- iperventilazione,
- nausea,
- sudori.
Si può manifestare anche come conseguenza di un altro disturbo psicologico. Può anche essere una reazione a particolari esperienze, come quella di essere stati coinvolti in un incidenti o soffrire di un lutto. Fondamentale capirne le cause, per affrontare questa fobia con gli strumenti giusti.
Quali sono le terapie?
Chiunque pensi di soffrire di agorafobia deve rivolgersi subito a uno specialista. Se non si riesce a lasciare la propria abitazione va bene anche una telefonata. Generalmente il medico chiede quali siano state le circostanze che hanno portato all’innesco dei sintomi. Più si è precisi nella descrizione, più facile sarà per il medico fare una diagnosi corretta.
A seconda della gravità dell’agorafobia, possono essere consigliate diverse terapie.
Cambiamenti negli stili di vita
In alcuni casi, semplici cambiamenti ai propri stili di vita possono fare la differenza. Tra le raccomandazioni più diffuse quelle di praticare con regolarità attività fisica, mangiare in modo vario e sano, limitare gli alcolici, le droghe e le bevande a base di caffeina. La paura di uscire si può attenuare per esempio con la compagnia di un cane o di un bimbo. Questi piccoli distolgono l’attenzione dalle proprie ansie. Oppure andar fuori con un amico e provare a rientrare da soli.
La terapia comportamentale
Nei casi più seri, si può ricorrere alla terapia cognitivo comportamentale o a farmaci, gli stessi usati per trattare l’ansia e la depressione. Invece di fuggire dalla situazione che crea il problema, il paziente deve cercare di viverla fino in fondo, insieme al terapeuta, perché solo in questo modo scopre che non gli farà del male, né tantomeno lo ucciderà.
I farmaci
Per quanto riguarda i farmaci sono da preferire gli antidepressivi che agiscono sulla serotonina. Ma si sappia che offrono solo una tregua. Durante la quale va percorsa l’unica strada efficace: affrontare la vita.