La denuncia parte dal Tg1 del 27 luglio: a Chieti nell’elenco dei lavori offerti a portatori di handicap sarebbero presenti posizioni impossibili e non a norma con la legge 68/99 per l’inserimento lavorativo dei disabili (il servizio è visibile al minuto 20 del tg). Carrozziere, installatore di impianti elettrici, saldatore ad alta pressione, gruista, addetto alla conduzione di mezzi meccanici (palista)- minatore e per finire addetto ai macchinari per la produzione di esplosivi e munizioni, sono alcune delle proposte pubblicate sul sito della provincia di Chieti (il sito).
Non sono certo io a mettere limiti alle possibilità lavorative delle persone handicappate, anche perché le disabilità sono numerose, differenti e hanno gradi diversi. Però la legge dice qualcosa di più: i luoghi devono essere privi di barriere architettoniche, accessibili e attrezzati con bagni ad hoc. Se questi luoghi di lavoro fossero realmente accessibili, sarebbe un bel passo avanti per le persone appartenenti alle categorie protette perché vorrebbe dire che nuove barriere sono state abbattute. Se invece è il solito sistema per le aziende per cercare di assolvere agli obblighi di legge e basta, di passi indietro ne avremmo fatti molti. Di posti fittizi non ne abbiamo certo bisogno.