Disabili

Voglio andare in ferie… dalla mia disabilità

Mi basterebbero due ore. Mi potrei accontentare. Due ore in cui la sensibilità della mia pelle torna ad essere quella di dieci anni fa. Giusto il tempo di sgranchirsi le gambe, scorazzare sul bagnasciuga e immergere i piedi nell’acqua. Tornare a sentire il frangersi delle onde sui miei polpacci, il tepore del sole sulla pancia. Forse anche un corsetta e relativa storta da neofita del jogging in vacanza.

Mi basterebbero due ore. Mi potrei accontentare. Due ore in cui la sensibilità della mia pelle torna ad essere quella di dieci anni fa. Giusto il tempo di sgranchirsi le gambe, scorazzare sul bagnasciuga e immergere i piedi nell’acqua. Tornare a sentire il frangersi delle onde sui miei polpacci, il tepore del sole sulla pancia. Forse anche un corsetta e relativa storta da neofita del jogging in vacanza.

Chissà come sarebbe tornare a guardare molti dei miei colleghi dall’alto del metro e ottanta -abbondante. Scendere nel parchetto di fronte e tirare due calci al pallone. Fare una passeggiata in centro mano nella mano con mia moglie, guardarla negli occhi, abbracciarla e stringerla senza doverla vedere piegarsi come una contorsionista allo spettacolo del circo. E io sono tra quelli fortunati. Chissà cosa chiederebbe chi vegeta in un letto, chi non sente il mondo che lo circonda o peggio chi non lo vede.

Gruppo San Donato

Questo mondo, in cui l’unica priorità è quella di correre dietro all’aquilone dei desideri, affannati a conquistare ciò che non abbiamo e che vorremmo per poi disdegnarlo appena ne entriamo in possesso, ha perso la capacità di accontentarsi delle piccole cose. Gesti, valori e affetti che troppo spesso sono sottovalutati… Ognuno di noi ha un handicap che lo frena, lo atterra e impedisce di realizzare i propri sogni. E voi cosa vorreste recuperare della vostra vita se poteste andare in ferie dal vostro personalissimo handicap?

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