Oltre un miliardo di persone disabili nel mondo si trova ogni giorno a fare i conti con barriere architettoniche. E’ quanto emerge dalle ultime stime diffuse da Organizzazione mondiale della sanità e Banca Mondiale, che sollecitano i Governi a rinnovare gli sforzi per consentire a questa vasta fetta di popolazione l’accesso ai servizi essenziali e a investire in programmi mirati per dischiudere le vaste potenzialità delle persone con disabilità.
Il primo Rapporto mondiale sulla disabilità mostra che almeno un quinto delle persone disabili – qualcosa come 110-190 milioni di esseri umani – è costretto ad affrontare significative difficoltà. Oggi ancora pochi Paesi hanno studiato soluzioni per rispondere ai bisogni di questi cittadini, mancano servizi sanitari adeguati e riabilitazione mirata. E oltretutto bus e mezzi di trasporto pubblici raramente sono adeguati ai bisogni di questi cittadini, le costruzioni inaccessibili e le tecnologie di comunicazione spesso un costoso miraggio. Risultato? Le persone disabili sperimentano una salute peggiore, un’istruzione inferiore e hanno più alti tassi di povertà rispetto al resto della popolazione.
«La disabilità è parte della condizione umana – nota Margaret Chan, direttore generale Oms – quasi tutti noi sperimentiamo un forma di disabilità temporanea o permanente nell’arco della vita. Dobbiamo fare di più per rompere le barriere che segregano le persone disabili, in molti casi spingendole ai margini della società». Salutando con soddisfazione il rapporto, il neuroscienziato Stephen Hawking ha sottolineato che «abbiamo il dovere morale di rimuovere le barriere che ostacolano la partecipazione delle persone disabili, e investire con fondi sufficienti e ricerche per svelare il vasto potenziale» di questi cittadini.