Disabili

Niente fondi alle università telematiche… e i disabili?

Certo non sono tra le più rinomate d'Italia, ma le università telematiche avrebbero potuto diventare un'ottima risorsa per i portatori di handicap. Chi ha frequentato o tentato di frequentare le università italiane, spesso collocate in edifici antichi e poco accessibili, sa quante barriere architettoniche può incontrare un disabile.

Certo non sono tra le più rinomate d’Italia, ma le università telematiche avrebbero potuto diventare un’ottima risorsa per i portatori di handicap. Chi ha frequentato o tentato di frequentare le università italiane, spesso collocate in edifici antichi e poco accessibili, sa quante barriere architettoniche può incontrare un disabile.

Per non parlare dell’insanabile abitudine italiana di spostare le lezioni all’ultimo momento in aule sperdute dell’università. Ho personalmente ritenuto la soluzione virtuale o telematica una idea – magari ancora da sviluppare – per rendere veramente accessibile il mondo dell’università a chi si muove con difficoltà. Un pensiero che si infrange oggi con la norma introdotta nel decreto sulle semplificazioni (art.56 lettera e) che stabilisce che vengono escluse «tutte le università telematiche dalla ripartizione di una quota dei contributi di cui alla legge sulle università non statali legalmente riconosciute». Come dire addio ateneo online. Che ne pensate?

Gruppo San Donato

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