La Giunta regionale del Lazio ha dato il via libera al finanziamento dei corsi biennali di formazione professionale rivolti ai giovani di età compresa tra i 16 e i 18 anni che hanno già assolto l’obbligo di istruzione. Tra questi allievi ci sono 435 ragazzi con disabilità, per i quali sono previsti percorsi di formazione specifici.
Di rito il commento della presidente della regione Renata Polverini: «Si tratta di un provvedimento importante con il quale mettiamo a disposizione fino 10 milioni di euro per garantire a 2.281 studenti l’acquisizione di una qualifica professionale. Valorizzare le professioni tecniche e incrementare le competenze dei nostri giovani – sottolinea Polverini – è la via maestra per favorire un inserimento più rapido nel mercato del lavoro».
Circa 4200 euro a ciascun studente nei due anni. Sicuramente è un passo avanti che consente anche alle persone con disabilità di conseguire maggiore esperienza e qualche possibilità in più nella vita. Ma mi resta un dubbio, dopo la scuola questi ragazzi – disabili e non – riusciranno a collocarsi nel mondo del lavoro? Se non si agisce sui meccanismi d’ingresso, nel lavoro, dei giovani e dei disabili temo che la risposta sia no.