E via con il motore che borbotta appena ci si immerge nella vegetazione più fitta fatta di canne, di ninfee e di loto (ormai appassiti). Il mondo abitato si allontana, i rumori e le luci si fanno più fioche. Settembre non è il mese ideale per vedere i loto in fiore o gli uccelli migratori che fanno sosta nella palude prima di riprendere il viaggio verso il Sudafrica. Ma il viaggio non è solo attraverso la natura ma anche attraverso la cultura culinaria del mantovano così l’imbarcazione diventa una tavola imbandita su cui chef e sommelier permettono di degustare vini del luogo assaporando qualche stuzzichino locale, compresa una frittura di pesciolini, risotto alla salamelle e i salumi locali.
Non dimenticate di finire la cena con una fetta di sbrisolona, il dolce fatto con farina gialla e bianca e zucchero in parti uguali, ragione per cui in passato era detta anche “torta delle tre tazze”. La ricetta risale a prima del ‘600 quando pare arrivò anche alla corte dei Gonzaga.
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