Cucina e disabilità ancora una volta vanno a braccetto. Lo dimostra l’eperienza della Trattoria De Gli Amici, a Trastevere, nata dalla Comunità di Sant’Egidio dove una quindicina di disabili diventati chef o camerieri in sala, sono pronti a servire i clienti con competenza ed entusiasmo.
«Dall’inizio degli anni Settanta – spiega Giuseppe di Pompeo, presidente della Cooperativa che gestisce il ristorante – la Comunità di Sant’Egidio ha incontrato molte persone con disabilità intellettiva. Con loro è nata un’amicizia profonda e disinteressata, che si è impegnata a comprendere e a farsi carico delle attese e delle difficoltà di ognuno: tra queste il problema del lavoro».
L’attività commerciale, cominciata in maniera sperimentale con una piccola paninoteca, «ha fatto emergere con più chiarezza quanto i disabili possano lavorare in modo professionale. E’ vero che – continua Di Pompeo – si parte dal presupposto che il lavoro è terapeutico, guarisce e, soprattutto, restituisce dignità, ma si va anche oltre».
«Il costo medio di un pasto. – racconta il presidente Di Pompeo – è di 25 euro; in una giornata i clienti arrivano a oltre un centinaio e l’unica differenza che notano sono le magliette che indossano i camerieri con la scritta amico sul petto, mentre sulla schiena si leggono le parole capace, idoneo, abile, con un provocatorio punto interrogativo».
«Forse la differenza sta nel servizio – accenna con una nota di ironia Di Pompeo -; i ragazzi sono così contenti di lavorare che hanno la capacità’ di entusiasmarsi davanti a una comitiva di venti persone che si presenta a sera inoltrata, magari dopo una giornata campale!».