Al primo momento ho esultato per l’iniziativa del Corriere della Sera ParkPeggio. L’idea di pubblicare- addirittura sul Corriere- le foto dei furbetti del parcheggio disabile mi aveva divertito ed eccitato. Certo un ottimo deterrente. Ma poi mi sono sotri alcuni dubbi
Capita non di rado di arrivare al parcheggio riservato ai portatori di handicap e trovarvi parcheggiata una vettura priva di contrassegno. Se si è fortunati e si attende qualche minuto solitamente arriva un aitante signore in giacca e cravatte e, forse, si scusa o ti dice: «ho comprato solo il giornale… ho bevuto un caffè che vuole che siano 5 minuti». Ma fino a quanto può durare questa crociata? E poi serve? Le disabilità sono molte, alcune silenti, altre più evidenti.
Quante persone con arti artificiali si beccano gli insulti dei passanti che pensano stia usurpando il posto di una persona menomata? L’iniziativa del Corriere serve ad attirare l’attenzione ma poi devono essere le autorità comunali a prendere l’iniziativa e fare controlli a tappeto. Non solo per scovare gli autori del parcheggio selvaggio sui posti riservati, ma anche quelli che truffando lo Stato e i veri disabili utilizzano pass di parenti, amici per gironzolare nelle zone a traffico limitato.
Servono multe salate o il ritiro della patente. E vedrete che ai furbetti, convinti di passarla liscia, passerà la voglia di fotocopiare pass.
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