Disabili

Come ti licenzio una donna in coma

«Con la presente dobbiamo rilevare che lei ha effettuato le assenze per malattia di seguito riportate. Avendo effettuato 368 giorni di malattia nell’arco del periodo, lei ha superato il periodo di conservazione del posto di lavoro». In altre parole licenziata perché è in coma. «Comunque – prosegue il documento – la discontinuità della sua prestazione lavorativa crea evidenti intralci all’attività produttiva, all’organizzazione del lavoro e al suo regolare funzionamento, incide in modo sensibile sull’equilibrio dei rispettivi obblighi contrattuali. Per tutti i motivi sopra esposti, le notifichiamo pertanto la risoluzione del rapporto di lavoro tra noi in corso a far data dalla presente. Le sue spettanze di fine rapporto, comprensive dell’indennità sostitutiva del preavviso, le saranno liquidate, come di consueto, direttamente sul suo conto corrente entro l’11 luglio 2011».

Chi è questa donna lo racconta Giuliana Ubbiali su Repubblica: «C’è una mamma che, in coma per un aneurisma cerebrale, lotta per quattro mesi perché la sua bimba nasca. La piccola ce la fa, viene alla luce alla trentaseiesima settimana, il 31 maggio dello scorso anno. Una gioia nel dramma. Perché questa mamma bergamasca di 41 anni, che di figli ne ha quattro, non si risveglia e ora, in stato vegetativo, non sa neppure di essere stata licenziata. L’azienda per la quale ha lavorato 16 anni come operaia, la Nuova Termostampi di Lallio, le spedisce una lettera che lascia pochi dubbi. Un duro colpo per il marito, alle prese con i figli da crescere e con la moglie costretta nel letto della casa di cura Don Orione di Bergamo. E pensare che prima di ricevere quella comunicazione, l’uomo aveva chiesto all’azienda che la moglie potesse utilizzare ferie e permessi maturati negli anni, per non consumare tutti i giorni di malattia. Niente, la ditta cita alla lettera il contratto e notifica la risoluzione del rapporto di lavoro».

Gruppo San Donato

Cosa dire? Da tempo ho cominciato a non riconoscermi più con questa società che ha perso valori e, se mi permettete, anche il senno della ragione. Voi che ne pensate

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