Lavoro a tempo indeterminato di questi tempi? Una vera chimera. Soprattutto se si è una persona con disabilità. Alle liste di collocamento nazionali sono iscritti oltre 700 mila disabili e il tasso di disoccupazione rasenta l’80% (maggiore tra le donne rispetto agli uomini). Diventano quindi una notizia le dieci persone, assunte a tempo indeterminato, da Allianz Global Assistance Italia, azienda che opera nell’assicurazione di viaggio. E sorprende soprattutto che la società abbia investito denaro, sviluppando un applicativo software ad hoc per personale con disabilità visiva, per inserire questi dieci non vedenti o ipovedenti, di età compresa tra i 28 e i 43 anni, nella Centrale operativa, cuore pulsante del business aziendale, attiva 24 ore su 24 per assistere i clienti.
A livello europeo è stata scelta la filiale Italia come unità operativa “pilota” per implementare il progetto MyLight. In pratica il software supporta le persone con disabilità visive nelle fasi di lettura e gestione delle richieste dei clienti: una sintesi vocale le guida nella compilazione dei campi, “leggendo” la pagina. L’applicativo dialoga con il software normalmente usato in azienda consentendo una gestione delle pratiche a tutti gli operatori coinvolti nelle varie fasi di assistenza al cliente. Le postazioni poi sono state dotate dei più diffusi strumenti operativi per non vedenti, come il display Braille e le cuffie binaurali dotate di doppio canale audio per leggere l’applicativo MyLight tramite il lettore di schermo Jaws e ascoltare il cliente.
Previsti anche interventi sugli ambienti di lavoro: la compagnia ha ripensato il modo di condividere gli spazi interni all’azienda intervenendo direttamente sugli ambienti di lavoro. Per facilitare l’accesso ai dipendenti con disabilità visive è stato introdotto un percorso podotattile, è stata sostituita la moquette con materiale di differente consistenza e colore, sono stati posati segnalatori a terra in corrispondenza degli ingombri a muro. Anche la presenza di un cane-guida in ufficio, è stata gestita nel rispetto reciproco, con semplici accorgimenti per tutelare la sicurezza di tutti.
Lo stesso team di 25 persone che all’interno di Allianz Global Assistance ha sviluppato MyLight, prima di dedicarsi al progetto, ha partecipato a Dialogo nel Buio, un percorso sensoriale guidato da non vedenti, allestito dal 2005 presso l’Istituto dei Ciechi di Milano e pensato per far comprende la realtà quotidiana che vivono persone con disabilità visiva.
«Il progetto MyLight», spiega Paola Corna Pellegrini, Ceo di Allianz Global Assistance in Italia «rappresenta un motivo di orgoglio per la nostra azienda. L’integrazione di personale con disabilità visive all’interno della Centrale operativa, considerata un punto nevralgico del nostro business, è la dimostrazione concreta che crediamo fortemente in questo progetto. MyLight ci ha fatto crescere come azienda, e come individui, permettendoci di sviluppare ulteriormente la nostra capacità di lavorare in team per gestire situazioni complesse, valorizzando le peculiarità e le differenze di ciascuno di noi. Il prossimo passo sarà selezionare e inserire il decimo operatore con disabilità visive nel nostro organico».