Gli screening sono esami condotti a tappeto su una fascia più o meno ampia della popolazione allo scopo di individuare una malattia o i suoi precursori, cioè quelle anomalie da cui la malattia si sviluppa, prima che si manifesti con sintomi.
Lo studio MILD
Dalla diciannovesima Conferenza mondiale dell’International Association for the Study of Lung Cancer di Toronto è arrivata la conferma che con lo screening prolungato si possa ottenere una riduzione della mortalità per tumore polmonare pari al 39 per cento. Sono questi i risultati dello studio MILD, condotto dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, ad oggi l’unico programma di screening al mondo condotto per 10 anni per la diagnosi precoce del carcinoma polmonare.
I ricercatori dell’INT di Milano hanno analizzato i dati di più di 4.000 forti fumatori dal 2005 ad oggi.
Lo studio NELSON
A rafforzare il valore dello screening sono anche i risultati dello studio olandese NELSON, che è durato invece sei anni.
I ricercatori hanno messo sotto osservazione oltre 15.000 persone dal 2003 per un periodo di 6 anni. I risultati hanno confermato una riduzione del 26% nella mortalità per tumore polmonare a 10 anni dall’inizio dello studio. Gli esiti hanno confermato che il beneficio dello screening è maggiore nelle donne rispetto agli uomini.
La Tac toracica
Entrambi gli studi hanno utilizzato la Tomografia Assiale Computerizzata (TAC) spirale toracica a basse dosi di esposizione, su forti fumatori over 50.
Il parere degli esperti
«I risultati di questi due studi sono coerenti tra loro e particolarmente rilevanti – sottolinea Ugo Pastorino, Direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Toracica dell’Istituto Nazionale dei Tumori (INT) di Milano e uno degli autori dello studio italiano. – In particolare, lo studio MILD ha dimostrato per la prima volta che è utile proseguire lo screening oltre i cinque anni. La TAC spirale ripetuta dal quinto al decimo anno ha infatti più che dimezzato la mortalità per cancro polmonare durante gli ultimi 5 anni di screening».
«Questi risultati giustificano l‘avvio in Italia di programmi di diagnosi precoce con TAC toracica a basse dosi nei forti fumatori di età superiore ai 50 anni – interviene Giovanni Apolone, Direttore Scientifico INT – da sviluppare in Centri con elevata specializzazione nella diagnosi precoce e nella terapia dei tumori polmonari».
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