Il primo trapianto di utero tra sorelle gemelle si è svolto a Bologna. Un complesso iter medico e chirurgico ha consentito a una delle due sorelle omozigote, nata senza utero a causa di una malformazione congenita, di esaudire il desiderio di diventare madre. A donarle l’utero proprio la sorella gemella, nata “sana” e già mamma di tre bambini. Il bimbo è stato Concepito grazie alla collaborazione tra team di specialisti in chirurgia e medicina della riproduzione internazionali, il bimbo – un maschietto – è nato con un taglio cesareo al Sant’Orsola di Bologna.
I team internazionali
Il trapianto, a partire da un trattamento di procreazione assistita con un embrione crioconservato che ha dato origine alla gravidanza, è stato effettuato dall’equipe medica svedese di Mats Brannstrom, direttore della Clinica Stockholm IVF. All’intervento hanno preso parte anche i dottori Milan Milenkovic, Mirorslav Djordjevic e Stefan Tullius, della divisione trapianti del Brigham and Women’s Hospital presso la Harvard Medical School. Per tutta la durata della gravidanza, che ha avuto un decorso regolare, la paziente è stata seguita da Luca Gianaroli, direttore scientifico del Sismer di Bologna.
Il pionere del trapianto di utero
Il professor Mats Brannstrom è un pioniere della tecnica del trapianto di utero. Secondo i risultati di una ricerca dell’Accademia di Sahlgrenska dell’Università svedese di Goteborg, dal 2014 al 2017 sono otto i bambini nati da madri che si sono sottoposte a un trapianto di utero da donatore vivente. In un nuovo progetto, i ricercatori a Göteborg stanno studiando la possibilità di svolgere operazioni robotizzate. L’obiettivo è quello di operare al meglio all’interno del bacino della donna: la tecnologia utilizzata è la stessa già impiegata nella chirurgia oncologica.
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