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Trapianto di fegato e rene da mamma a figlio a Roma

L'eccezionale intervento è stato eseguito per la prima volta al mondo all'ospedale Bambino Gesù di Roma

Protagonista della vicenda è Danil, bambino libanese di due anni e mezzo, affetto da una rara malattia metabolica. L’eccezionalità dell’intervento è nella chirurgia di prelievo dal genitore. Prima è stata prelevata la porzione sinistra del fegato e poi il rene, in tutti e due i casi con tecnica chirurgica laparoscopica. Il team di chirurghi che ha effettuato l’intervento sul piccolo Danil era coordinato da Marco Spada per il fegato e Luca dello Strologo per il rene.

L’iperossaluria primitiva

Danil soffre di iperossaluria primitiva, forma severa di una malattia metabolica rara nota come ossalosi, che colpisce una persona ogni 100.000. È caratterizzata dall’accumulo, in vari organi e tessuti, di ossalato di calcio. Il deposito di ossalato di calcio a livello renale comporta la formazione di calcoli che causano ostruzioni o infezioni delle vie urinarie e danno renale permanente, con necessità di dialisi. La sintomatologia delle forme più gravi comprende:

Gruppo San Donato

  • insufficienza renale,
  • alterazioni delle ossa che possono compromettere la crescita staturale del bambino e favorire la comparsa di fratture per traumi di intensità minima.

In questi casi, il percorso terapeutico prevede il doppio trapianto, contemporaneo o sequenziale, di fegato e rene. Il trapianto del fegato permette di guarire il difetto metabolico, quello del rene di ripristinare la funzione renale.

La tecnica di prelievo 

Il prelievo laparoscopico di rene da donatore vivente è una tecnica consolidata. Non lo è il prelievo del fegato laparoscopico. In Italia il Bambino Gesù è il solo che effettua il prelievo di fegato con tecnica laparoscopica.

I vantaggi dell’uso della chirurgia laparoscopica sono rappresentati:

  • dalla riduzione dei tempi di degenza,
  • dalla ridotta necessità di terapia con farmaci antidolorifici,
  • dal più rapido ritorno alla vita di relazione e lavorativa,
  • dal ridotto rischio di sviluppo di complicanze di ferita.

La laparoscopia consente durante l’intervento di avere una visione estremamente dettagliata delle strutture anatomiche, con maggiore precisione dell’atto chirurgico e minore rischio di sanguinamento.

Il parere dell’esperto 

«È ovvio che questi casi così complessi sono il risultato dell’alto volume di attività dei programmi di trapianto di fegato e di trapianto di rene da donatore cadavere e da donatore vivente dell’ospedale, che negli ultimi 24 mesi hanno visto la realizzazione di 98 trapianti di fegato o rene da donatore cadavere e 32 trapianti di fegato o rene da donatore vivente» fanno sapere dall’ospedale.

«Nello specifico abbiamo complessivamente trapiantato negli ultimi 10 anni 11 pazienti con ossalosi . Questa attività è resa possibile dalla presenza nel nostro ospedale di specifiche competenze pediatriche. Questa concertazione è unica nel panorama dell’attività di trapianto di organi solidi in ambito pediatrico e ne fa uno dei centri leader a livello europeo e mondiale in questo settore».

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