Il check-up è un insieme di procedure diagnostiche, di esami per intenderci, fondamentale per individuare tempestivamente una malattia o per monitorare eventuali problemi già in corso.
Check-up: perché è molto importante?
Il check-up è il primo passo nella diagnosi precoce perché consente di agire velocemente con terapie e interventi, ritardando l’avanzamento o l’aggravamento della patologia in corso. Esistono, infatti, diverse malattie che insorgono “silenziosamente”, senza segni evidenti, per poi manifestarsi quando ormai la salute è già compromessa.
Quando sottoporsi a un check-up?
«Se non sussistono particolari disturbi, il primo check-up può essere fatto intorno ai 30 anni circa» suggerisce Bruno Restelli (puoi chiedergli un consulto qui), Specialista in Medicina Interna e Direttore del Poliambulatorio e dell’Area Check-up del Centro Diagnostico Italiano (CDI) di Milano. «Anche la frequenza dei controlli cambia man mano che si avanza con l’età e in base alla presenza o meno di fattori di rischio o patologie già in corso. Indicativamente, fino ai 40 anni è sufficiente sottoporsi a un pacchetto d’esami ogni 2/3 anni, mentre dai 40 ai 50 anni è necessario fare un check-up con cadenza biennale. Gli over 50 devono iniziare a farsi controllare annualmente» avverte Restelli.
Ma come è strutturato un check-up?
Come avviene un check-up? Bisogna stare in ospedale o nella clinica tutto il giorno? Ce lo spiega Bruno Restelli.
Chiara Caretoni
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