Luis Miguel ha 10 mesi, vive a Tecoman nello stato di Colima in Messico e pesa 30 chili, come un bambino di 9 anni più grande. È considerato il bimbo più grasso del mondo.
Dopo due mesi aveva già triplicato il suo peso
Già a due mesi Luis pesava 10 chili, aggiungendone altri 18 nei successivi 240 giorni. L’ipotesi principale è che Luis soffra di una malattie rara, la sindrome di Prader Willi, una condizione genetica in cui i bambini mostrano un appetito insaziabile e perdono tono muscolare, anche se Luis in realtà non mangia voracemente, né passa tutta la giornata a chiedere cibo.
Il problema nel cromosoma 15
La sindrome può causare anche difficoltà nell’apprendimento, mancanza di sviluppo sessuale e problemi comportamentali e psichiatrici. È causata da un difetto del cromosoma 15.
Le caratteristiche del volto di chi è colpito dalla sindrome
Sono state spesso notate caratteristiche particolari del viso: fronte stretta, occhi a mandorla, labbro superiore sottile e bocca rivolta verso il basso, mani e piedi molto piccoli, scoliosi. Tutte caratteristiche che in effetti sono presenti in Luis Miguel. Altre anomalie portano a bassa statura, dovuta a deficit dell’ormone della crescita.
Non c’è cura, ma diagnosi precoce può fare molto
Purtroppo non esiste una terapia specifica risolutiva. Una diagnosi precoce può però migliorare l’evoluzione della malattia e diminuirne le complicazioni. I trattamenti mirati riguardano in particolare l’ipotonia, i disturbi del comportamento alimentare, i ritardi di crescita (somministrazione dell’ormone della crescita) e il ritardo della pubertà.
In forte aumento i bambini che nascono obesi
Migliaia di bambini nascono clinicamente obesi ogni anno, alcuni dei quali superano abbondantemente i 6 chilogrammi. Del resto sono in forte aumento anche le mamme obese al momento del parto. Diverse ricerche hanno confermato che da una mamma obesa ci sono moltissime possibilità che nasca un bambino in forte sovrappeso, in un processo di amplificazione dell’obesità che cresce di generazione in generazione.
La questione è molto delicata, perché tutti gli studi convergono sul fatto che la stragrande maggioranza dei bambini obesi continuerà a essere sovrappeso tutta la vita.
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