Rispetto alla tecnica tradizionale la chirurgia robotica permette di impiantare una protesi totale con maggiore precisione, un margine di errore ridotto al minimo e un perfetto bilanciamento dei legamenti, in modo che il recupero delle funzioni dell’articolazione sia rapido. La procedura è stata così perfezionata, che con il sistema con braccio robotico Mako è possibile utilizzare i robot praticamente in tutti i casi di artrosi al ginocchio.
Margine di errore ridotto al minimo
«I cinque interventi di protesi al ginocchio rappresentano un primato che ci pone all’avanguardia nazionale nell’innovazione tecnologica ortopedica – spiega Piergiuseppe Perazzini, Responsabile dell’Unità Funzionale della Clinica San Francesco di Verona. – La possibilità di intervenire con tecniche sempre più precise, meno invasive e meno dolorose, rappresenta una sicurezza per il paziente e consente un più veloce ritorno alla vita familiare, lavorativa e sportiva. Il margine di errore è ridotto al minimo».
In Italia 3.000 interventi di questo tipo, quasi 1.700 a Verona
È dal 2009 che la chirurgia robotica è diventata una realtà anche in ambito ortopedico, in particolare per la chirurgia protesica articolare di anca e ginocchio. Il sistema è attivo in 12 ospedali pubblici e privati in Italia e in oltre 400 centri nel mondo. Si stima che siano stati eseguiti nel nostro Paese più o meno 3.000 interventi con questa tecnologia. La Clinica San Francesco di Verona si pone a standard internazionali in questo settore: nella sua struttura sono stati eseguiti 1.233 interventi di protesi parziale di ginocchio e 459 di protesi d’anca.
Il Centro di Ortopedia Robotica Europeo – CORE
La clinica veronese è stata la prima a utilizzare in Italia e in Europa i robot in questo tipo di operazioni chirurgiche. Nel 2011 il dottor Piergiuseppe Perazzini ha introdotto la chirurgia ortopedica con tecnologia robotica, con interventi di protesi parziale di ginocchio e di anca. È grazie all’esperienza acquisita che è nato il Centro di Ortopedia Robotica Europeo – CORE, che è ormai diventato un punto di riferimento importante anche per la formazione di chirurghi ortopedici che si avvicinano a questa metodica.
4 milioni gli interventi totali nel mondo con la chirurgia robotica
La chirurgia robotica, com’è facilmente intuibile dal suo nome, usa mezzi robotici per consentire di praticare un intervento chirurgico manovrando, a distanza, un robot non completamente autonomo, ma in grado di eseguire manovre comandate. Dall’inizio degli anni 2000, quando la Food and Drug Administration americana ha dato il via libera all’impiego del primo robot chirurgico, si calcola che siano stati eseguiti in totale oltre 4 milioni di interventi di questo tipo nel mondo. In Italia, gli interventi compiuti con questa procedura innovativa ogni anno oscillano tra i 12 e i 15 mila.
In collaborazione con Clinica San Francesco di Verona
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