«Dobbiamo subito sottolineare che grazie alla chemioterapia si guariscono diversi tipi di cancro che altrimenti sarebbero fatali. Mi riferisco ad alcuni tumori dell’infanzia, a quelli del testicolo, ad alcuni tumori del sangue come linfomi e leucemie». Va dritto al punto quando si parla di chemioterapia Francesco Perrone, direttore dell’Unità di sperimentazioni cliniche dell’Istituto nazionale tumori di Napoli.
«Sono malattie che qualche decennio fa erano sostanzialmente inguaribili e che oggi invece sono guaribili grazie alla chemioterapia. Per altri tumori, come quello al seno ad esempio, la chemio è uno degli strumenti. La chemioterapia precauzionale è in grado di aumentare di una percentuale significativa la quantità di donne guarite dopo un intervento chirurgico. Non è l’unica strategia terapeutica. Molto spesso si integra con altre, come ad esempio l’ormonoterapia, se le caratteristiche biologiche del tumore lo consentono».
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Perché la chemioterapia è così spesso criticata al di fuori del mondo medico?
Non c’è dubbio che è vero che l’alone di trattamento molto tossico che peggiora significativamente la qualità della vita oggi il più delle volte non è giustificato. Questo per due motivi:
- sono stati fatti molto progressi nelle terapie di supporto,
- ci sono nuovi farmaci chemioterapici che sono meglio tollerati.
Sono molto migliorate le terapie che prevengono il vomito e le nausee e quelle per contrastare gli effetti collaterali sulle cellule del sangue. Grazie ai fattori di crescita riusciamo a tenere sotto controllo le infezioni.
Com’è migliorata la chemioterapia negli ultimi tempi?
È migliorata anche la capacità di costruire farmaci chemioterapici citotossici progettati per essere meno tossici. Per esempio le possibilità tecnologiche che derivano dall’uso delle nano-particelle, piuttosto che dei liposomi. Sono termini tecnici che indicano che la stessa sostanza la si può ingegnerizzare in una forma che favorisce il fatto che il farmaco arrivi al tumore in concentrazione giusta e arrivi alle cellule sane in concentrazione molto minore. Questo riduce la tossicità. Quindi due tipologie di progresso:
- terapia di supporto,
- modalità di costruzione dei nuovi chemioterapici che in tutti i casi favoriscono la buona tollerabilità della chemioterapia.
C’è un alone di mistero intorno alla chemioterapia. Cos’è esattamente?
Dovendo generalizzare direi che la chemioterapia antitumorale è sostanzialmente la somministrazione di farmaci che tendono a uccidere le cellule che sono in fase attiva di replicazione. Tipicamente le cellule di un tumore sono in fase attiva di replicazione. Per questo motivo la chemio fa male al tumore. Il limite connesso al meccanismo d’azione sta nel fatto che la chemio non è selettiva per il tumore e quindi inevitabilmente colpisce anche le cellule sane che sono in fase di replicazione. Questo è il meccanismo che è alla base degli effetti collaterali che ci possono essere.
Perché è così importante la chemioterapia?
Il meccanismo d’azione della chemio è estremamente potente, e questo è il motivo per cui è in grado di guarire alcuni tumori che hanno una elevata capacità di replicazione, ma è paradossalmente anche il suo limite in termini di tossicità. Il passo avanti che è stato fatto è quello di sviluppare farmaci selettivi per il tumore e che quindi riducono notevolmente la tossicità sulle cellule sane. Ma grazie alle terapie di supporto e alle nuove formulazioni anche rispetto a un meccanismo d’azione che è lo stesso per l’effetto benefico e per gli effetti collaterali, oggi si riesce ad avere un rapporto accettabile che efficacia e tossicità.
Ci sono stili di vita che si possono seguire per affrontare meglio la chemioterapia?
Esistono dei generici consigli di sane abitudini di vita che non sono però cruciali per rendere la terapia più o meno tossica o più o meno efficace. Durante la chemio potrà valere la pena di evitare pasti pesanti e caso mai frazionati durante la giornata.(Scopri qui quali sono i cibi che ti possono aiutare durante le chemioterapia) Se durante la chemio ci sono effetti collaterali a carico del sangue che possono per qualche giorno ridurre le difese immunitarie sarà il caso di evitare contatti con persone che hanno malattie. Ma dire che lo stile di vita sia fondamentale per la buona tollerabilità mi sembrerebbe un’esagerazione. Ci vuole soprattutto serenità, affrontarla con la fiducia del fatto che se un oncologo ha suggerito la chemioterapia c’è una buona ragione.
Nonostante i progressi la chemio resta un trattamento impegnativo…
Affermare che la tossicità della chemio oggi sia molto meno rilevante rispetto al passato non significa affermare che la chemio non sia un trattamento molto impegnativo. Richiede motivazione e partecipazione, che mediamente derivano da una buona informazione. Se un paziente è bene informato, comprende perché fa il trattamento. Queste sono le premesse per avere un paziente collaborativo e che in qualche modo riuscirà sicuramente a superare le difficoltà di questo trattamento.
Spesso quando un parente o un amico fa la chemioterapia, diventa un argomento tabù…
Tutto il discorso sulla chemioterapia si inserisce nel capitolo del cancro, rispetto al quale è ragionevole che l’opinione pubblica sana abbia un atteggiamento di fuga, di allontanamento. Cancro è di per sé un argomento di cui nessuno parla volentieri. In oncologia i successi – che sono tantissimi – hanno poco impatto sociale. Gli insuccessi di contro sono tutti molto visibili, molto presenti. Io ho chiaro in mente i miei parenti e amici che hanno avuto un cancro e sono morti per questo, mentre mi sfuggono quelli che sono guariti dalla malattia, perché fortunatamente sono persone normali.
I guariti dal cancro non fanno notizia
Una volta guariti dal cancro non si hanno segni. Da un punto di vista sociale il segno dei fallimenti è molto più chiaro ed evidente rispetto ai successi. I successi bisogna raccontarli, spiegando le statistiche, informando le persone dei progressi. Camminando per la strada può capitare di vedere una persona che ha perso i capelli. Si può presumere che faccia la chemioterapia, ma non si capisce quante delle persone che si incontrano sono guarite dal cancro. Gli insuccessi sono molto più visibili. Siccome negli ultimi dieci quindici anni tutta la categoria degli oncologi si è entusiasmata anche rispetto a categorie di farmaci nuovi, che vengono definiti farmaci intelligenti, che ha un profilo di tossicità meno critico rispetto alla chemioterapia, abbiamo finito probabilmente con il prestare poca attenzione quanto ancora importante possa essere la chemioterapia, che rimane un trattamento assolutamente fondamentale.
Ci sarà un momento nel futuro in cui non servirà più fare chemioterapia?
L’unica strada che vedo è arrivare a un mondo nel quale non ci sia più il cancro. Fino a che ci sarà il cancro credo che la strategia di cura prevederà di usare tutte le armi necessarie. Laddove continuerà a essere necessaria la chemioterapia continueremo ad utilizzarla, mentre continueremo a fare ricerca per renderla meno tossica. È possibile pensare che nell’arco di anni di ricerca arriveremo a una chemioterapia che sarà solo un lontano parente di quella che conosciamo oggi.
Ci sono state molte polemiche dopo che in alcuni programmi televisivi personaggi pubblici hanno “demolito” la chemioterapia. Quanto può essere pericoloso?
Bisognerebbe sempre ricordarsi che tra coloro che sentono ci sono persone malate, parenti dei malati e se uno non ha gli strumenti di conoscenza adeguati dovrebbe per rispetto a tutti quanti avere la decenza di tacere. Fanno male perché chi è ammalato di una patologia grave è una persona in difficoltà. La fiducia nei percorsi terapeutici, diagnostici è necessaria sempre, ma soprattutto in quelli impegnativi, come quelli contro il cancro. Laddove gli organizzatori della comunicazione hanno la possibilità di garantire equilibrio credo che sia un dovere e il venire meno di questo equilibrio resto molto perplesso sulla qualità di questa informazione.
Francesco Bianco
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