Nel mondo continua a crescere il numero degli obesi e anche delle persone che soffrono di asma allergico. Tra le due patologie, apparentemente così distanti, esiste però un legame, come spiega Lanny J. Rosenwasser, Presidente della World Allergy Organization (WAO).
Esiste un legame tra asma e obesità?
Sì. Una delle principali comorbidità dell’asma allergico è l’obesità. Esiste circa il 50% di possibilità in più di sviluppare l’asma quando si è obesi e alcune delle influenze genetiche che sono importanti per l’asma giocano un ruolo ancora più importante nell’obesità.
Essere obesi può peggiorare l’asma?
Il problema principale consiste nel fatto che i tessuti adiposi producono molti mediatori che influenzano anche il tipo di infiammazione che si instaura nelle vie respiratorie a causa dell’asma. Questi mediatori, cioè, hanno un effetto diretto sull’infiammazione delle vie respiratorie e questo dà luogo a una maggiore ostruzione nell’asma e a una tipologia di asma più difficile da controllare.
In caso di obesità, quindi, l’asma potrebbe essere più difficile da controllare con i farmaci?
Sì. L’obesità genera questa infiammazione che rende l’organismo meno sensibile ai farmaci che sono normalmente utilizzati nel trattamento dell’asma, inclusi gli steroidi e gli antileucotrieni. I meccanismi attraverso i quali l’obesità causa questa reazione sono ancora inesplorati ed è possibile che alcuni degli ormoni e dei fattori prodotti dal tessuto adiposo, le adipochine, interferiscano con le funzioni del sistema immunitario, avendo anche effetti sulla capacità di combattere le infezioni, come quelle virali, e rendendo meno efficace l’immunoterapia specifica (i cosiddetti vaccini antiallergici). In conclusione, esistono molte ragioni che ci spingono a proseguire gli studi per trovare un modo per controllare l’obesità quale cofattore di rischio dello sviluppo di asma e di altre malattie allergiche.
MV
