Salute

Influenza intestinale: 7 consigli per guarire prima

Niente antidiarroici e antibiotici: per trattare la diarrea e il vomito è meglio seguire alcune regole preziose. Ecco quali

Influenza intestinale

Influenza intestinale? I responsabili sono i virus parainfluenzali, che circolano di più quando si alternano le temperature miti a quelle rigide, possono colpire anche l’apparato gastrointestinale, dando luogo a crampi addominali, vomito, diarrea e malessere diffuso.  In questi casi bisogna evitare di assumere gli antidiarroici, per lasciare che il disturbo faccia il proprio corso. Se dovesse essere presente il vomito, invece, si può ricorrere a un antiemetico come il metoclopramide. Gli antibiotici sono inutili e dannosi, quindi vanno lasciati nel cassetto. Se ad essere colpiti sono i bambini, occorre seguire queste regole.

Comunque si possono seguire 7 semplici consigli per alleviare i sintomi e guarire prima. Alcuni studi sostengono ci possa essere un legame tra celiachia e virus intestinali.

Gruppo San Donato

Reintegra liquidi e sali minerali

Con il vomito e la diarrea si perdono grandi quantità di liquidi e di sali minerali. Per questo motivo è importante reintegrarli con una buona idratazione: si possono bere tè verde, tisane con zenzero e limone, finocchio o malva, brodi o spremute.

Influenza intestinale: evita la caffeina

In presenza di questi disturbi bisogna evitare di assumere bevande contenenti caffeina, che favorisce la motilità intestinale e peggiorare ulteriormente la dissenteria.

Cereali: no a quelli integrali

Ai cereali integrali sarebbe meglio preferire quelli raffinati. Mangiare pasta, pane e riso integrali quando si ha l’influenza gastrointestinale potrebbe stimolare ancor di più la flora batterica intestinale, già provata dalla malattia.

Influenza intestinale: niente latte e latticini

Anche l’assunzione di latte e latticini potrebbe aggravare le scariche diarroiche, soprattutto negli individui particolarmente sensibili.

Limita frutta e verdura

In questo periodo è meglio limitare il consumo di frutta e verdura (specialmente cruda) perché le fibre contenute in esse potrebbero facilitare i movimenti intestinali e acutizzare la diarrea. Via libera, invece, a banane, carote e patate.

Sì a carni bianche e pesce

Se si ha l’influenza intestinale si possono mangiare tranquillamente carni bianche e pesce, cotti alla piastra o al forno, che non irritano il microbiota e non comportano ulteriori disturbi.

Influenza intestinale: prendi i probiotici

Durante il periodo di malattia si possono assumere dei probiotici, in grado di ristabilire l’equilibrio della flora batterica intestinale.

Influenza intestinale: l‘importanza dei prebiotici

In molti conoscono i probiotici, anche grazie alla forte promozione delle aziende che li producono. Meno famosi, ma altrettanto importanti sono i prebiotici. Si tratta di sostanze non digeribili contenute in alcuni alimenti. Sono il cibo preferito dai batteri buoni presenti nel nostro intestino, quindi dei probiotici. I più comuni sono:

  • i beta-glucani,
  • i fructani,
  • gli oligofruttosaccaridi,
  • le inuline,
  • il lattitolo,
  • il lattosaccarosio,
  • il lattulosio,
  • le pirodestrine,
  • gli oligosaccaridi della soia.

Spesso si trovano già negli integratori di fermenti lattici. Ci sono in larghe dosi anche in questi cibi:

  • nell’aglio,
  • nelle banane non troppo mature,
  • nella cipolla,
  • nei fagioli,
  • nella farina di frumento,
  • nel germe di grano,
  • nel miele,
  • nei porri.

Influenza intestinale: attenzione agli sbalzi di temperatura

La continua variazione delle temperature è uno dei fattori di rischio principale per i tanto temuti virus simil-influenzali. Sono virus cugini dell’influenza vera e propria. Si trata di virus come ad esempio adenovirus, rinovirus e coronavirus, che vedono facilitata la loro opera proprio dagli sbalzi termici.

Perché si abbassano le difese immunitarie 

I veloci cambi di temperatura incidono direttamente sulla clearence mucociliare. È un meccanismo di difesa dell’apparato respiratorio delle prime vie aeree respiratorie, che vede un continuo ricambio di muco grazie all’opera delle ciglia vibratili delle cellule della parete respiratoria. La continua variazione delle temperature – quindi sia per il passaggio dal caldo al freddo, che dal freddo al caldo – fa sì che questo prezioso meccanismo s’inceppi. Le ciglia vibratili, che bloccano virus e batteri, restano temporaneamente ferme, permettendo ai micro organismi di entrare all’interno dell’organismo. Questi, una volta all’interno del nostro corpo, possono provocare anche influenza gastrointestinale. Quindi il muco continua a non rinnovarsi permettendo così ai vari virus di «entrare».

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