La fototerapia, chiamata anche in inglese light therapy, è una tecnica che riesce a influire sui sintomi di alcune condizioni grazie all’utilizzo della luce. Durante la terapia il paziente è messo vicino a una fonte di luce che può essere naturale, ma nella maggior parte dei casi è artificiale. Si tratta della light box (scatola della luce, ndr). Diversi studi scientifici ne stanno ampliando il raggio d’azione. Il trattamento è quotidiano e la sua durata è variabile in base al tipo di disturbo e alla risposta individuale, da 2 giorni a 2 mesi, anche se in media, sono sufficienti dalle 2 alle 4 settimane. L’ultima in ordine di tempo è una ricerca che dimostra come sia utile nel caso di calo desiderio maschile. Ecco tutte le principali applicazioni.
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Fototerapia e calo del desiderio
È l’ultima applicazione della light therapy in ordine di temp. La terapia della luce aumenta il desiderio sessuale negli uomini. Questo il risultato di uno studio italiano coordinato da Andrea Fagiolini, direttore del Dipartimento Interaziendale Salute Mentale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, insieme a Roberto Ponchietti e Letizia Bossini dell’Ateneo di Siena. L’esposizione alla luce intensa, con lampade specifiche a 10000 lux, per 30 minuti al giorno, aumenta i livelli di testosterone. Ma c’è di più: porta a una maggiore soddisfazione sessuale negli uomini con un basso desiderio.
Disturbo affettivo stagionale (SAD)
Il Disordine Affettivo Stagionale (Seasonal Affective Disorder, da qui la sigla SAD) è quella condizione psicologica che durante i cambi di stagione, in particolare con l’arrivo dell’autunno, scatena ansia, irritabilità, depressione, stanchezza, mal di testa e insonnia. Sono più di tre milioni le persone colpite solo in Italia. A scatenare la SAD sono i cambiamenti luce-buio e l’accorciamento delle giornate. La scarsità di luce naturale influenza negativamente la produzione di neurotrasmettitori, come la serotonina, e di ormoni, quali la melatonina, alterando i normali ritmi biologici.
Depressione e fototerapia
Si parte dal presupposto che la depressione colpisca di più nei Paesi con meno luce, per diventare una malattia molto rara più ci si avvicina all’Equatore. Nei Paesi scandinavi, ma anche in Canada e negli Stati Uniti la light therapy è molto diffusa. Le università del Nord Europa prevedono sedute davanti alla light box per gli studenti Erasmus che arrivano da Paesi mediterranei.
Depressione post partum
Diverse ricerche hanno dimostrato una stretta correlazione tra i ritmi circadiani e i disturbi dell’umore associati alla gravidanza. La luce è in grado di produrre la serotonina e “risettare” l’orologio biologico e in alcuni centri specializzati americani hanno sperimentato con successo l’esposizione delle pazienti alla luce di particolari lampade, subito dopo il risveglio. Sono stati riportati miglioramenti del 75% dopo due settimane di fototerapia.
Psoriasi e altre malattie della pelle
La fototerapia viene spesso utilizzata nella cura della psoriasi. Consiste nell’esposizione della cute malata alla luce. Le radiazioni selezionate hanno sulla psoriasi un effetto anti-infiammatorio e immunomodulante. Viene utilizzata con successo anche su altre malattie della pelle, come l’eczema.
La Bulimia e Sindrome delle abbuffate notturne o Ned
La Sindrome delle abbuffate notturne, o Night Eating Disorder, è un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato da episodi di abbuffate notturne o dal mangiare per alcune ore durante la notte e può manifestarsi in maniera saltuaria, o essere continuativo. Si tratta di pazienti che presentano frequentemente anche un disturbo depressivo, spesso associato a un disturbo di personalità. La malattia insorge spesso a seguito di eventi traumatici di perdita. Oltre alla terapia con uno specialista e a quella farmacologica, è consigliato l’uso della fototerapia: regola la secrezione del cortisolo, l’ormone dello stress, riducendo il “craving” (desiderio incoercibile) alimentare, che si ha ad esempio in disturbi come la bulimia.
Fototerapia e sindrome da deficit di attenzione e iperattività o ADHD
È un disturbo dello sviluppo neuropsichico del bambino e dell’adolescente, caratterizzato, da inattenzione e impulsività-iperattività. Un ragazzino con questa sindrome non è semplicemente un Pierino che non sta fermo un istante o che fa impazzire la maestra con la sua incontenibile esuberanza. Quello è un piccoletto che si diverte un mondo, mentre un bambino con l’Adhd soffre. Soffre perché l’iperattività incontrollabile lo isola, perché l’incapacità di mantenere l’attenzione gli preclude la possibilità di giocare con gli altri, di imparare. In Italia si stima che questo disordine dello sviluppo neuropsichico colpisca circa l’1% degli studenti fra i sei e i 18 anni. La fototerapia agisce sulla serotonina che migliora il tono dell’umore del bambino colpito da Adhd e sulla melatonina, favorendone il riposo.
Fototerapia e alterazione del ritmo sonno-veglia
Colpisce i pazienti che soffrono di uno spostamento del periodo di sonno rispettivamente da un anticipo delle ore di sonno nelle ore serali e un risveglio precoce al mattino, e da un ritardo nell’addormentamento notturno ed uno spostamento in avanti del risveglio mattutino. La cura che ha dato risultati migliori è quella che combina la cronoterapia, cioè il riadattamento del ritmo sonno-veglia endogeno con il ritmo dell’alternanza luce-buio, insieme alla fototerapia, cioè l’esposizione al mattino ad una intensa luce.
Disturbo ossessivo compulsivo
È un disturbo d’ansia caratterizzato dalla presenza di ossessioni e compulsioni. Il sintomo più importante è la presenza di ossessioni e compulsioni o sole ossessioni, che occupano un tempo significativo della giornata e interferiscono con le attività del quotidiano. Il disturbo viene riconosciuto come tale solo se la presenza di ossessioni e compulsioni comporta una marcata sofferenza, compromette il normale funzionamento sociale e lavorativo del soggetto e se non è meglio giustificata da altri disturbi d’ansia o da malattie psichiatriche dovute a condizioni mediche generali. La fototerapia può essere molto utile.
Cefalea e fototerapia
Le cefalee sono un disturbo cronico, caratterizzato da un dolore la cui intensità a volte richiede l’utilizzo frequente di elevati dosaggi di farmaci, con le conseguenze di effetti collaterali. In alcuni casi, diversi centri in Italia stanno impiegando già da alcuni anni la terapia della luce.
Sindrome premestruale e fototerapia
La sindrome premestruale, che colpisce circa una donna su quattro in Italia durante il ciclo, è un insieme di sintomi fisici e psicologici. Gli stimoli luminosi arrivano a determinate regioni come l’ipotalamo che regola la produzione di serotonina e di cortisolo, e l’epifisi che regola la produzione di melatonina. Portando dunque benefici alla donna.
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