In questo articolo
Quando si può parlare di ciclo irregolare?
Ogni donna, a seconda del suo patrimonio genetico e della sua specifica fisiologia, presenta un assetto mestruale che raramente rispetta gli standard ideali stabiliti in ginecologia (mestruazioni ogni quattro settimane, della durata di 5 giorni circa). Variazioni di una settimana sull’intervallo (ogni 21-35 giorni) e sulla durata (da 3 a 7 giorni), vengono per questo considerate accettabili e non si può parlare di ciclo irregolare.
Il ciclo mestruale, inoltre, tende a subire modificazioni a seconda delle fasi della vita riproduttiva della donna (adolescenza, età adulta, perimenopausa), causando ulteriore indeterminatezza. Ma allora dove sta la regola, se una regola esiste?
«L’importante è che il ciclo naturale di ogni donna, nella sua specificità, resti costante nel tempo», spiega Anna Maria Paoletti, professore ordinario di ginecologia e ostetricia all’Università degli Studi di Cagliari. Come a dire che non bisogna allarmarsi davanti a una mestruazione che arriva regolarmente ogni 32 giorni, ma che si dovrebbe piuttosto guardare con sospetto a un ciclo che nella cadenza, nella durata e nella quantità di flusso mestruale, si discosta di molto dall’andamento abituale.
Ciclo irregolare: l’oligomenorrea
È l’irregolarità più comune, che si manifesta con mestruazioni troppo distanziate, a un intervallo di 35-40 giorni. Di solito dipende da: stress; sindrome dell’ovaio policistico; insufficienza ovarica precoce; disfunzioni endocrine come l’iperprolattinemia (livelli troppo alti di prolattina), alterazioni della tiroide (ipotiroidismo o, al contrario, ipertiroidismo) o delle ghiandole surrenali, deputate alla secrezione di vari ormoni.
Polimenorrea
Si ha quando le mestruazioni sono troppo ravvicinate, con un intervallo di 20 giorni o meno. Le due cause più frequenti (stress e disfunzioni endocrine) sono responsabili anche dell’oligomenorrea.
Ciclo irregolare: amenorrea
È una condizione catatterizzata da assenza del ciclo mestruale per più di tre mesi. Dipende principalmente dai seguenti fattori: fasi della vita (adolescenza, perimenopausa, allattamento); disturbi alimentari come l’anoressia o la bulimia; attività fisica troppo intensa; mancanza di ovulazione; assunzione di psicofarmaci o chemioterapici; cause organiche, quali anomalie nel setto vaginale, imene non perforato, raschiamenti o altri interventi all’utero.
Ipomenorrea
La cadenza del ciclo può anche essere regolare, ma il flusso è troppo scarso. Molto più che altri casi di irregolarità, sembra essere condizionata in modo importante dalla genetica. Quindi, se altre donne della propria famiglia presentano ipomenorrea, è molto probabile che la causa sia di natura ereditaria e come tale non deve preoccupare.
Ipermenorrea
In genere preoccupa più dell’ipomenorrea, per le conseguenze pratiche. Questa condizione, infatti, implica un flusso troppo abbondante, che può dipendere dai seguenti motivi: iperestrogenismo; fibromi uterini; polipi; endometriosi.
Ciclo irregolare: metrorragia
È caratterizzata dalla comparsa di perdite di sangue intermestruali, ossia tra un ciclo e l’altro. Le cause principali sono:
- fibromi uterini;
- endometriosi;
- assunzione di farmaci antipertensivi;
- malattia infiammatoria pelvica;
- neoplasie.
Quali esami fare?
Detto che ogni donna ha un tipo di ciclo diverso dall’altra, quando per più volte all’anno si riscontra un’irregolarità è opportuno approfondire con alcuni accertamenti diagnostici che andranno prescritti dal ginecologo: studio dell’endometrio e dell’ovario; ecografia transvaginale; dosaggi ormonali; analisi del sangue; visita endoscopica ed eventuale biopsia.
Leggi anche…
None found