Gli antibiotici possono essere i migliori alleati della nostra salute, ma negli ultimi anni in Italia stanno aumentando i casi di resistenza antibiotica. Diventa quindi importante sapere quando gli antibiotici servono e quando invece si possono rivelare inutili, se non persino dannosi. Ecco le regole dettate dall’Aifa, l’Agenzia italiana nel farmaco, per non sbagliare con l’assunzione di un antibiotico.
1. Gli antibiotici vanno usati soltanto su prescrizione medica, per curare le infezioni causate da batteri (e non da virus).
2. Una volta iniziata, la terapia antibiotica va portata a termine come da prescrizione medica, se non si vogliono rischiare ricadute o complicazioni: il fatto che la febbre sia passata o si stia meglio non è un buon motivo per sospendere la cura. La sospensione precoce della cura uccide solo i batteri più deboli e seleziona quelli più forti.
3. Il dosaggio prescritto dal medico va rispettato rigorosamente e non si deve dimenticare o saltare una somministrazione, se non si vuole rischiare che la terapia si riveli inefficace.
4. Importante prendere il farmaco alla stessa ora. In caso si debbano ingerire più pastiglie al giorno, mai assumerle tutte nello stesso momento, ma rispettare una scansione oraria di 8 o 12 o 24 ore (anche in questo caso valgono prescrizione medica e bugiardino).
Quando servono
La lista di antibiotici disponibili è lunga e ha più di una classificazione. Ciascuno ha uno spettro d’azione costituito da quei batteri che reagiscono positivamente al farmaco. Ne esistono anche ad ampio spettro, con un’azione che si estende alla maggior parte dei batteri gram-positivi e gram-negativi, rickettsie, clamidie, spirochete e protozoi: un esempio è l’Augmentin, a base di amoxicillina e acido clavulanico.
Gli antibiotici si somministrano per curare le malattie provocate dalle oltre 200 specie di batteri patogeni note. Tra le più note, cistite, tonsillite con placche e febbre, polmonite, alcuni tipi di otite. E vengono consigliati in via preventiva da dentisti e chirurghi in casi di intervento, per evitare complicazioni post operatorie. Il farmaco è quasi sempre prescritto per via orale (capsule per gli adulti, sciroppo per ragazzi e bambini), specificando la durata della cura, di solito non inferiore a cinque giorni (ma ne esistono di ultima generazione efficaci in soli tre giorni).
Quando sono inutili
Gli antibiotici sono inutili nei casi delle infezioni di origine virale. L’influenza, per esempio, o ancora il raffreddore. Alcuni tipi di antibiotici (quelli definiti ad azione non selettiva) vanno poi evitati in gravidanza. Infine, bisogna valutare attentamente l’uso di certi tipi di antibiotici (per esempio, dei fluorochinoloni) nei pazienti con problemi cardiologici (sindrome del Q-T), perché possono avere un effetto cardiotossico.
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