La Conferenza Stato-Regioni approva in via definitiva la nuova riforma del Pronto Soccorso, che ha l’obiettivo di evitare i ricoveri inappropriati, ridurre i tempi di attesa e aumentare la sicurezza delle dimissioni. Nel triage, ossia il sistema che permette di valutare la condizione clinica del paziente che giunge in ospedale, assegnandogli una priorità assistenziale, vengono introdotti codici numerici da 1 a 5, ai quali le regioni possono associare un colore prestabilito.
Il nuovo Pronto Soccorso già approvato
Il sistema è così composto: il codice 1, al quale corrisponde il colore rosso, viene assegnato per un’emergenza che necessita di un accesso immediato; il codice 2, colore arancione, è relativo alle urgenze che vanno prese in carico entro brevissimo tempo; il codice 3, cioè il colore azzurro, per interventi che vanno gestiti entro un’ora; il codice 4, di colore verde, viene dato per urgenze da gestire entro due ore; il codice 5, al quale corrisponde il colore bianco, è relativo a interventi non urgenti da smaltire entro quattro ore.
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La proposta del 2018
Via il codice rosso, giallo, verde o bianco, arrivano i numeri. Il sistema utilizzato per filtrare i pazienti che arrivano in ospedale passa da 4 a 5 e diventa numerico. La decisione, ritenuta imminente, è arrivata dalla conferenza Stato Regioni. Si partirà dal mese di gennaio 2019 in via sperimentale. L’intenzione è quella di ridurre i tempi di attesa e diminuire il più possibile il margine di errori medici. I nuovi codici, anticipati dal Corriere della Sera, vanno da 1 a 5. Uno rappresenta i casi più gravi, 2 l’urgenza, 3 l’urgenza differibile, 4 l’urgenza minore e 5 la non urgenza. I primi tre sono a medio-alta intensità di cure, mentre gli ultimi due a moderata-bassa intensità. I tempi stimati di accesso vanno da immediato a 240 minuti.
Importante informare correttamente il cittadino
«Aspettiamo ancora il quadro normativo di riferimento. Per il Lazio c’è stata una riunione in Regione e pare che si dovrebbe partire dal primo gennaio» spiega all’ANSA Francesco Rocco Pugliese, presidente della Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza. «Servono cinque codici – aggiunge Pugliese – perché il codice verde racchiude il 60-70% degli utenti del Pronto Soccorso, una fascia troppo ampia. In Toscana già applicano da molti anni cinque codici colore. Ci sarebbero da risolvere problematiche legate al rifacimento dei protocolli a cinque codici. Occorre poi formare il personale medico-infermieristico, oltre che alla definizione delle responsabilità. Ci vorrebbe poi un’adeguata informazione al cittadino, che il codice rosso lo capisce meglio».
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