Bloccati in tangenziale o in coda al semaforo dietro ad un autobus, è meglio tenere i finestrini chiusi e l’aria condizionata accesa: solo così si abbattono in maniera significativa gli inquinanti che entrano nell’abitacolo, salvando cuore e polmoni. Lo dimostra un test fatto nel traffico dai ricercatori dell’Università di Washington a Saint Louis, Usa. I risultati, ovviamente applicabili anche alle nostre strade, sono pubblicati sulla rivista Atmospheric Environment.
Pendolari a rischio
«Sappiamo che il traffico genera molto inquinamento: dunque è proprio quando guidiamo in mezzo al traffico che abbiamo il picco dell’esposizione quotidiana agli inquinanti pericolosi per la salute», spiega la ricercatrice Anna Leavey. Tra i soggetti più a rischio ci sono ovviamente i pendolari, che trascorrono ore e ore ogni giorno incolonnati sulla strada verso il lavoro o verso casa. «Ciò che volevamo capire con questo studio era dove e quando si registrano i picchi di esposizione e come dovremmo comportarci per mitigare il rischio».
I test su strada
Per scoprirlo, i ricercatori statunitensi hanno usato le loro auto come dei piccoli laboratori su quattro ruote, montando apparecchiature e sensori sofisticatissimi che hanno permesso di monitorare gli inquinanti dentro e fuori l’abitacolo durante il viaggio da casa all’università e viceversa. Per capire meglio le situazioni reali in cui si respira più smog, hanno usato anche una piccola telecamera installata sul cruscotto che ha ripreso ciò che accadeva fuori dall’automobile, mostrando così l’eventuale presenza di traffico, semafori, cantieri e mezzi di trasporto particolarmente inquinanti come camion e autobus.
Le strategie di difesa
Durante i quattro mesi di rilevazioni, i ricercatori hanno cominciato a fare dei test per verificare quali fossero i metodi migliori per ridurre gli inquinanti nell’abitacolo: finestrino aperto, finestrino chiuso, ventola accesa o aria condizionata sono stati messi alla prova uno dopo l’altro e combinati fra loro, verificando in tempo reale i cambiamenti che determinavano all’interno dell’auto.
Meglio il climatizzatore
I risultati raccolti dimostrano che grazie all’aria condizionata è possibile ridurre gli inquinanti in misura significativa, variabile dal 20 al 34% a seconda delle sostanze nocive monitorate e della loro concentrazione esterna, influenzata dal meteo e dalle condizioni del traffico.
Ventola inutile
«Abbiamo trovato significative differenze tra l’uso della ventola e del climatizzatore», afferma un altro degli autori dello studio, Nathan Reed. «Il condizionatore tira dentro l’aria esterna, facendola passare attraverso lo stesso filtro usato dalla ventola, ma c’è una differenza: il climatizzatore ha un evaporatore a freddo che raffredda l’aria. Questa superficie fredda attrae le polveri inquinanti che finiscono così per depositarsi invece che diffondere nell’aria che respiriamo». L’effetto è più evidente durante i picchi di smog all’esterno, ad esempio quando ci si trova in fila dietro ad un autobus o ad un camion.
Finestrini chiusi
In queste particolari situazioni, e nelle strade più congestionate, è ovviamente meglio lasciare i finestrini chiusi, perché possono ridurre gli inquinanti addirittura fino al 44%: durante i test su strada le apparecchiature hanno rilevato una concentrazione di inquinanti all’esterno che era fino a tre volte superiore rispetto a quella dell’abitacolo. Risultati ancora migliori si ottengono se, oltre ai finestrini chiusi, si tiene anche il climatizzatore acceso: durante il 75% dei viaggi non si è neppure rilevata anidride carbonica all’interno del veicolo.
Protezione dinamica
«L’abitacolo della vettura può essere considerato come una sorta di zona cuscinetto che ci protegge dall’aria esterna», sottolinea Leavey. «Viaggiare con i finestrini chiusi e l’aria condizionata accesa garantisce la migliore protezione, ma è anche vero che il climatizzatore aumenta i consumi dell’auto. Ecco perché è raccomandabile modificare la strategia in modo dinamico, chiudendo i finestrini o accendendo l’aria condizionata quando ci si ritrova in una strada molto trafficata o in coda dietro a veicoli particolarmente inquinanti. Una volta che si passa in una strada più libera e in un ambiente più pulito, è meglio aprire i finestrini per rimuovere gli inquinanti che possono essersi accumulati nel veicolo».
Elisa Buson
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