Ha fatto valere le sue volontà, come permette la neonata legge sul Biotestamento, e rinunciando alla ventilazione è diventata il primo caso di morte assistita in Italia da quando è entrata in vigore della legge lo scorso 31 gennaio.
Il primo caso
Patrizia Cocco, 49 anni, era affetta da Sla (sclerosi laterale amiotrofica) dal 2012 ed è morta nella sua casa di Nuoro dopo aver manifestato per quattro volte davanti a un team di medici e testimoni le sue volontà a rinunciare alla ventilazione meccanica che la teneva in vita. La nuova legge sul Biotestamento permette ai medici di eseguire subito la volontà del paziente senza doversi rivolgere a un giudice come succedeva precedentemtente. In questo modo a Patrizia è stato permesso di fare la sua scelta.
Sedazione profonda e rinuncia alle cure
Sabato 3 febbraio 2018 è stata così avviata la procedura di “rinuncia alle cure” in presenza dei testimoni, di uno psicologo, di un palliativista, di un rianimatore, di un anestesista e di un medico di base. A Patrizia è stata fatta la sedazione profonda e poi le è stato staccato il tubo di ventilazione meccanica che la teneva in vita. Patrizia è morta senza provare dolore in modo naturale.
La legge
«La legge – ha dichiarato l’avvocato della paziente – tutela il diritto alla salute, alla dignità e all’autodeterminazione. Patrizia Cocco la aspettava da anni, da quando sentiva di essere imprigionata nella malattia. Patrizia sopravviveva a una vita che lei in quelle condizioni non voleva più vivere».
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