Trovare un nodulo alla mammella non sempre è sinonimo di cancro, ma può trattarsi anche di tumore al seno benigno. Questo nonostante sia uno dei principali sintomi del tumore al seno. Molte donne, infatti, presentano un’alterazione benigna dei tessuti della mammella che, nonostante possa suscitare grande preoccupazione soprattutto durante l’autopalpazione, non ha niente a che vedere con il cancro. Le indicazioni per fare l’autopalpazione in modo corretto.
In questo articolo
Tumore al seno benigno: i due differenti tipi
Le lesioni benigne che si riscontrano più frequentemente sono:
Fibroadenoma
È la forma di tumore benigno al seno più diffusa ed è più frequente nelle donne tra i 25 e i 30 anni. Si presenta come un nodulo singolo e isolato, duro al tatto e molto mobile, generalmente doloroso. Anche se non progrediscono mai fino a diventare un tumore a volte devono essere operati.
In alcuni casi possono colpire le donne in forme multiple o recidivanti, altre volte possono crescere molto e rapidamente. In queste pazienti può rendersi necessaria l’asportazione chirurgica con un intervento definito nodulectomia. Chiamato anche tumorectomia, è la tecnica più conservativa.
Lo specialista asporta il fibroadenoma insieme a una piccola parte dei tessuti al margine, fino a un massimo di due centimetri. La paziente avrà una cicatrice minuscola e un lieve avvallamento, che generalmente non creano disagio nelle donne. Se il fibroadenoma torna spesso, bisogna procedere purtroppo con la mastectomia, cioè all’asportazione del seno.
Displasia mammaria
Esistono diverse forme di displasia mammaria ma la più comune è la malattia fibrocistica. Nella displasia fibrocistica a piccole cisti, più frequente tra i 30 e i 40 anni, sono presenti cisti piccole, ripiene di liquido e spesso dolorose. Nella displasia a grosse cisti, che colpisce soprattutto le donne tra i 40 e i 50 anni, troviamo una o più cisti di grandi dimensioni, di forma rotondeggiante e spesso dolorose al tatto.
Tumore al seno benigno: ecco i sintomi
In entrambi i casi, la donna riscontra:
- un senso di tensione al seno,
- dolore della mammella (localizzato soprattutto in prossimità dell’alterazione),
- comparsa di noduli rintracciabili con la mano.
La diagnosi della variante benigna
Per diagnosticare questo tipo di lesioni, la paziente viene sottoposta a visita senologica con ecografia al seno. Nei casi in cui le caratteristiche ecografiche siano sospette, il medico può decidere di eseguire anche la mammografia e l’agobiopsia mammaria.
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