Con le temperature in picchiata e gli sbalzi termici sempre in agguato, beccarsi l’influenza non è poi così improbabile, anzi. Ma se a febbre, starnuti, tosse e mal di gola si associa un ciclo abbondante, qual è il medicinale migliore da assumere? Si può contare sul classico acido acetilsalicilico? Un ciclo particolarmente importante può infatti acuire i sintomi dell’influenza con mal di testa, malessere generale, dolori addominali e anche rialzo della temperatura. Generalmente quando le mestruazioni sono abbondante c’è anche una maggiore perdita di sali minerali come magnesio, zinco e manganese che aiutano invece a combattere contro i virus influenzali. Anche alcuni rimedi naturali possono giocare un ruolo cruciale in questa situazione. Una corretta alimentazione, ma anche l’uso di integratori di magnesio e di altri sali minerali può aiutare a vivere meglio questa situazione.
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Perdite abbondanti: da cosa lo capisco
Per ipermenorrea si intendono perdite mestruali particolarmente abbondanti mentre per menorragia un ciclo che supera grossomodo la settimana. Il primo vero indicatore della quantità di sangue perso è l’anemia, cioè il valore dell’emoglobina inferiore a 12, che si manifesta con stanchezza, disturbi dell’umore, secchezza delle mucose e perdita dei capelli. Ti potrebbe interessare: Tutti i fattori per capire se il ciclo è abbondante
Perché il flusso è abbondante
Fra le possibili cause del problema sono inclusi squilibri ormonali, malfunzionamento delle ovaie o patologie come fibromi uterini, polipi, endometriosi. A volte la menorragia è invece associata a complicazioni della gravidanza, all’uso della spirale o all’assunzione di alcuni farmaci, come antinfiammatori e anticoagulanti.
Come curo l’influenza durante il ciclo?
Durante i giorni di ciclo meglio evitare l’acido acetilsalicilico perché, essendo un antiaggregante piastrinico, farebbe solo aumentare ancora di più il flusso. Come alternativa si può prendere paracetamolo, naprossene, ibuprofene (scopri altri rimedi contro la febbre alta), ma al massimo per 3 giorni e a stomaco pieno insieme a dell’acqua.
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