AnimaliBenessereNews

Un cane addestrato può migliorare la vita di un diabetico

Secondo un nuovo studio inglese, la capacità degli animali di fiutare gli episodi di ipoglicemia aiuta i padroni a gestire meglio la malattia

Sostengono e guidano le persone cieche, sono terapeutici per i bambini autistici e per gli anziani con demenza senile, alcuni sono in grado persino di fiutare il cancro, altri di dare allarme in caso di ipoglicemia. Un cane addestrato è come un piccolo eroe e ora un nuovo studio torna a fornire prove sulla capacità di Fido di aiutare i pazienti diabetici.

Fiutano una molecola nell’alito

In vecchi studi era stato scoperto che alcuni cani da compagnia sono in grado di rispondere all’ipoglicemia dei loro padroni in modo spontaneo mugolando, saltando, fissando o leccando il proprietario. Secondo i ricercatori dell’Università di Cambridge, è possibile grazie a una molecola “spia” nel fiato dei pazienti, che raddoppia durante l’ipoglicemia. Si tratta dell’isoprene, una sostanza volatile di cui si sa ancora poco, ma che sembra essere prodotta dall’organismo durante l’assemblaggio delle molecole di colesterolo.

Gruppo San Donato

Il rischio di ipoglicemia

L’ipoglicemia (basso livello di zucchero nel sangue) è un rischio per le persone con diabete e per scongiurarlo i pazienti hanno bisogno di assumere insulina a dosi costanti e controllate nell’arco della giornata. Nonostante la terapia insulinica, episodi ipoglicemici inaspettati si possono comunque verificare nei pazienti diabetici e in alcuni casi può esserci perdita di coscienza e persino convulsioni se la persona non rimedia nell’immediato.

Le finalità dello studio

Per questo motivo, un team di ricercatori dell’Università di Bristol nel Regno Unito ha deciso di osservare con quanta precisione i cani addestrati sono in grado di rilevare l’ipoglicemia nei soggetti con diabete di tipo 1 e che tipo di conseguenze possono avere questi cani nella vita quotidiana dei pazienti.

Cani addestrati

I ricercatori hanno collaborato con Medical Detection Dogs, un’organizzazione benefica inglese che, a seguito delle prove aneddotiche delle reazioni spontanee dei cani agli episodi di ipoglicemia dei pazienti, ha iniziato ad addestrare i cani per allertare sistematicamente i padroni con diabete. L’autore principale dello studio Nicola Rooney e i colleghi hanno pubblicato i risultati sulla rivista PLOS One.

Usando i principi dell’apprendimento associativo, i cani vengono ricompensati se hanno comportamenti “allarmanti” quando i livelli di zucchero nel sangue del loro proprietario non rientrano in un intervallo target specificamente concordato. I comportamenti di allerta addestrati includono leccare, scalpitare, saltare, fissare, mugolare e persino recuperare un kit per l’analisi del sangue.

Accurati nell’83 percento dei casi

I ricercatori hanno collaborato con 17 persone affette da diabete di tipo 1 che avevano cani. Le razze canine coinvolte nello studio sono state labrador, golden retriever, barboncini, collie, labradoodle, lurcher, cocker spaniel e yorkshire terrier.

I ricercatori hanno analizzato i campioni di sangue dei partecipanti per un periodo di 12 settimane e i resoconti di tutti i casi in cui i cani avevano allertato i loro proprietari in caso di ipoglicemia.

Effetti positivi nella vita dei pazienti

Di conseguenza, tutti i 17 pazienti hanno avuto effetti positivi nella vita di tutti i giorni: dalla riduzione delle chiamate paramediche alla diminuzione degli episodi incoscienti e, in generale, una maggiore indipendenza.

 

 

Tumore del seno: i cani riescono a fiutarlo nel 100% dei casi

Diabete: scoperto il segreto dei cani che fiutano l’ipoglicemia

Sapresti riconoscere il diabete nel tuo animale domestico?

Conosci tutti i cibi che può mangiare il tuo cane?

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio