Quando si superano i tre-quattro fusi orari in volo, il rischio jet lag è in agguato. «Le funzioni più importanti dell’organismo, fra cui secrezioni ormonali, temperatura corporea, sonno, hanno un loro orologio interno che ne regola l’andamento nel corso della giornata, un loro ritmo circadiano di circa 24 ore», spiega Gioacchino Mennuni, direttore del Centro del sonno dell’Università Cattolica di Roma. «Il trasferimento rapido da un luogo all’altro crea scompiglio e il corpo a volte non riesce a sincronizzarsi con il nuovo ciclo luce-buio».
Sintomi
I sintomi principali sono difficoltà ad addormentarsi di notte e a stare svegli di giorno. Aggiunge Mennuni: «Possono presentarsi anche cefalea, risvegli notturni, disturbi gastrointestinali, scarsa concentrazione, riduzione delle capacità di giudizio».
Trucchetti
Durante i primi giorni a destinazione è importante mantenere l’organismo in un buon equilibrio, evitando alcol e caffè, e bevendo molta acqua. Fa bene anche consumare pasti leggeri per una più facile digestione e dedicarsi a momenti di relax (lunghe passeggiate, bagni caldi). Al rientro, per aiutare il cervello a ripristinare i normali ritmi, può essere utile puntare la sveglia la mattina verso le 8, anche se ci si è addormentati poco prima, ed esporsi a una luce forte.
Melatonina
Gli integratori a base di melatonina (ormone prodotto dall’epifisi, regolatore dei ritmi sonno-veglia) sono prodotti da banco che contengono dosaggi variabili di questa molecola (3-5 milligrammi). «Gli studi non concordano, però, circa la loro utilità nell’alleviare l’insonnia», continua Mennuni. «Ma in alcuni casi di jet lag sembrano utili, per ristabilire i ritmi sonno-veglia, nei giorni successivi».
«Se si viaggia verso est è meglio assumere compresse o gocce di melatonina prima di partire o in aereo, a un’ora che corrisponde alle 18 -19 del Paese di partenza. Invece, se si va verso ovest, la melatonina va assunta solo nel Paese di arrivo, al momento di andare a letto (sempre per almeno quattro giorni)».
Terapia farmacologica
Si tende a utilizzarla in casi estremi, dietro prescrizione medica. «Una benzodiazepina a emivita breve può aiutare a vincere l’insonnia dei primi giorni, specie se il momento in cui si va a letto all’arrivo coincide con il tempo di veglia di quello di partenza», precisa Mennuni.
TI POTREBBERO INTERESSARE ANCHE
Jet Lag: scoperta una soluzione per combatterlo
Torna l’ora legale: per i più piccoli è come il jet lag
Il sonno “ballerino” del jetlag sociale
Il ’jetlag sociale’: dormire troppo nel weekend può fare male al metabolismo