Benessere

Sonno: qual è il letto giusto per te?

Sul materasso trascorriamo quasi un terzo della nostra vita e la scelta del supporto su cui sdraiarsi non può essere casuale

Troppo spesso quando abbiamo problemi ad addormentarci sottovalutiamo il rapporto tra sonno e letto. Varie ricerche hanno evidenziato che dormire abitualmente su un supporto scomodo e inadeguato potrebbe favorire la comparsa di numerosi problemi, come:

  • emicrania,
  • torcicollo,
  • dolori diffusi a spalle, schiena, anche e ginocchia,
  • senza contare disturbi circolatori agli arti inferiori con gonfiore dei piedi e irrigidimento dei polpacci.

«Nel letto trascorriamo quasi un terzo della nostra vita». Elena Rossato è fisiatra del servizio di medicina fisica e riabilitativa dell’Irccs Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona). «Ecco perché è importante che tutte le sue componenti, ovvero rete, materasso e cuscino, siano scelte in modo oculato, garantendo così un sonno ristoratore».

Gruppo San Donato

Rapporto tra sonno e letto: questione di misure

Per cominciare, bisognerebbe dare al letto il giusto spazio nella camera da letto. «È stato calcolato che, in media, ci muoviamo anche più di cento volte ogni notte e abbiamo, quindi, bisogno di spazio. Un letto singolo o a una piazza dovrebbe, quindi, avere una larghezza di almeno 90 centimetri, uno matrimoniale o a due piazze di almeno 180. Anche per quanto riguarda la lunghezza ci sono delle misure che andrebbero rispettate. Il minimo è dato dall’altezza della persona più 20 centimetri. Questo surplus serve a garantire la possibilità di distendersi perfettamente, evitando di dormire rannicchiati o in posizioni che impediscono il rilassamento».

Dimensioni che, ovviamente, si riflettono in quelle del materasso, nel cui caso si aggiunge un altro parametro importante: lo spessore. I materassi più idonei hanno di solito un’altezza compresa tra i 21 e i 30 centimetri. Meglio diffidare da quelli troppo sottili, che rischiano di non possedere la struttura adeguata a garantire un sonno confortevole, provocando più facilmente dolori muscolari e articolari. In caso di particolari necessità è comunque possibile ottenere letti e materassi su misura rivolgendosi alle aziende che offrono tale servizio.

Doghe elettriche per chi ha il reflusso

Mandate in pensione le vecchie reti metalliche con i loro fastidiosi cigolii, oggi si punta soprattutto sulle doghe in legno (dovrebbero essere minimo 14). Oltre alla versione tradizionale, in commercio esistono anche reti con ammortizzatori, in cui le doghe, invece di essere posate direttamente sul telaio, vengono appoggiate su appositi supporti (in genere di caucciù) che, analogamente a quanto accade nel caso di un’automobile, servono ad attutire le sollecitazioni derivanti dai movimenti. «Una novità degli ultimi anni sono le reti a doghe elettriche, la cui posizione è regolabile tramite un telecomando. Un dispositivo particolarmente utile per chi soffre di disturbi gastro-esofagei, di difficoltà respiratorie o di problemi di circolazione alle gambe».

Rapporto tra sonno e letto: materiali e rigidità su misura

Una volta selezionata la rete, si passa alla scelta del materasso. In passato si riteneva che il toccasana contro il famigerato mal di schiena mattutino fosse un materasso molto rigido, chiamato ortopedico. Tuttavia, già nel 2003 una ricerca pubblicata su The Lancet, condotta dagli esperti della Kovacs Foundation di Palma di Maiorca, in Spagna, su 313 persone con lombalgia cronica, aveva messo in discussione questa teoria. I ricercatori sostengono che per alleviare il dolore sia necessario dormire su un materasso a rigidità media. Sarebbe lui il più indicato per adattarsi alle tre curvature della colonna vertebrale (lordosi cervicale, cifosi dorsale, lordosi lombare).

La memory foam

«In generale, l’ideale è optare per un materasso a rigidità intermedia, costituito da una combinazione di materiali, ovvero molle integrate e memory foam». In questo caso, il cuore del prodotto è formato da molle impacchettate (da 500 a 1.500 circa). Ciascuna spirale è inserita in un piccolo sacchetto di forma cilindrica di lana o di cotone, restando perciò separata dalle altre e potendo così reagire in modo autonomo alla pressione del corpo. A questa struttura centrale, che garantisce elasticità e solidità, si aggiunge uno strato esterno di memory foam. Si tratta di una schiuma di poliuretano espanso. È un materiale sintetico molto flessibile e indeformabile, che si adatta facilmente ai contorni del corpo permettendo un’omogenea distribuzione della pressione durante il riposo.

Un altro vantaggio dei materassi ibridi è la loro lunga durata: basta, infatti, sostituire il topper per fare tornare un vecchio materasso come nuovo. In ogni caso, per evitare fregature, meglio controllare sempre, al momento dell’acquisto, l’effettiva composizione del prodotto, che deve possedere un’adeguata certificazione che ne attesti la qualità.

Rapporto tra sonno e letto: ecco il tuo materasso ideale

Se questo vale in linea di massima, nella scelta specifica occorre tenere in considerazione soprattutto la posizione abituale durante il sonno e il peso corporeo di ciascuno.

  • Per chi dorme in posizione supina, è indicato un materasso piuttosto rigido, che offra sostegno alla colonna vertebrale. Una buona soluzione potrebbe essere, in questo caso, il materasso in lattice, un materiale naturale estratto perlopiù dalla corteccia dell’albero Hevea brasiliensis. È una pianta originaria del Sud America, che garantisce contemporaneamente rigidità e flessibilità e che è anche adatto in caso di allergie.
  • Per chi dorme in posizione prona è, invece, indicato un materasso più morbido, in memory foam. Chi dorme su un fianco può scegliere indifferentemente, a seconda delle preferenze personali, il lattice o il memory foam, considerando che quest’ultimo potrebbe offrire un maggiore comfort alla spalla e all’anca.
  • Per quanto riguarda poi la corporatura, le persone robuste o obese dovranno optare per materassi con una rigidità da intermedia a forte in grado di sostenerne il peso.
  • Quelle più esili necessiteranno di un materasso più morbido, che consenta una migliore adesione del corpo alla superficie.
  • Se a dividersi il letto matrimoniale sono due persone di corporatura molto diversa, meglio evitare il materasso unico e optare per due materassi singoli con differenti gradi di rigidità, in modo che entrambi possano beneficiare di un corretto supporto durante il riposo.

I cuscini per la cervicale

E il cuscino? «Il suo scopo dovrebbe essere quello di sostenere il capo senza farlo sprofondare o rialzare, permettendo l’allineamento della colonna vertebrale. Pertanto il suggerimento è quello di preferire un cuscino molto sottile e morbido, di piuma, se si riposa a pancia in giù, e di spessore medio-alto e rigidità intermedia se si dorme a pancia in su o in posizione laterale». Per chi soffre di dolori cervicali e ha l’abitudine di dormire in posizione supina possono essere utili anche i cuscini di lattice progettati per sostenere il collo, facendo adagiare la testa in un’apposita sagomatura.

Come pulire il materasso

Il materasso va ruotato (testa-piedi) due o tre volte all’anno e coperto con un coprimaterasso da lavare ogni due mesi. Il cuscino va protetto con una sottofedera di cotone o di spugna da lavare almeno ogni 15 giorni. Non va meglio nel caso delle lenzuola, in cui si annidano batteri, funghi, peli di animali, pollini, ma anche residui corporei, come sudore, espettorato, secrezioni, cellule della pelle. Per questo, se non ci si vuole svegliare con la pelle irritata, il naso chiuso o la gola secca, è fondamentale sceglierle in tessuti naturali, come cotone o lino, che sono più traspiranti, e ricordarsi di cambiarle una volta alla settimana. Per lo stesso motivo, anche pigiama e camicia da notte si devono cambiare almeno ogni sette giorni.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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