Unghie colorate, glitterate, alla francese. Se le ultime tendenze in fatto di manicure richiamano tanti colori esotici come arancione, giallo e blu acceso, ogni donna vorrebbe cambiare smalto ogni settimana per provarne ogni sfumatura. Va bene affidarsi allo smalto permanente, comodo e duraturo, per avere unghie sempre in ordine; «ma non più di una volta al mese», avverte Leonardo Celleno, dermatologo del Centro ricerche cosmetologiche dell'Università Cattolica di Roma.
I motivi sono due. Per prima cosa «le sostanze che si utilizzano per rimuovere lo smalto semipermanente o le unghie finte al gel, sono solventi che possono anche intaccare la lamina ungueale, rendendola più debole e poi rischiando che l'unghia ricresca più fragile per mesi», prosegue lo specialista. Se ogni applicazione corrisponde a una rimozione della vernice, allora è meglio lasciare respirare l'unghia e reidratarla con olii vegetali o prodotti appositi disponibili in commercio.
Il secondo motivo rigiuarda le lampade ultraviolette ad alto voltaggio per asciugare e rendere perfetto lo smalto semipermanente. A lanciare l'allarme sono stati gli esperti della Georgia Regents University di Augusta stati (Usa), che hanno pubblicato uno studio sulla rivista Jama Dermatolology. Dopo aver testato 17 lampade in 16 diversi esercizi commerciali, tutte con voltaggi e radiazioni emesse diversi fra loro, i ricercatori hanno concluso che le apparecchiature a maggior rischio sono quelle ad alto voltaggio, correlate con la quantità più alta di raggi Uva emessi. «I nostri dati suggeriscono che, anche con esposizioni numerose, il rischio di cancerogenesi rimane basso. Detto questo, concordiamo con autori precedenti nel raccomandare l'uso di schermi solari o di guanti protettivi per limitare il rischio di tumore e di invecchiamento della pelle», hanno riferito gli autori. Proteggere la pelle delle mani con creme solari o appositi guanti quando si effettua la manicure con smalto semipermanente, «è una norma di buon senso perché la luce dovrebbe agire solo sullo smalto per indurirlo, mentre la pelle delle mani dovrebbe essere protetta», conferma Celleno.
Alice Di Pietro