A molte persone accade di sentirsi insicure di fronte a un riconoscimento o una promozione al lavoro, anche al punto di credere di non averlo meritato davvero. La sindrome dell’impostore si verifica quando non ci si sente realmente capaci, al pari di come ci valutano gli altri, a prescindere dalle prove del fatto che si stia affrontando con successo un certa situazione della propria vita.
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Cos’è la sindrome dell’impostore
Il termine è stato coniato nel 1978 dalle psicologhe americane Pauline Clance e Suzanne Imes. Indica il fenomeno per cui un soggetto si sente “un impostore” nei confronti dei traguardi che ha superato, in ambito lavorativo o personale. Non è classificato come un disturbo vero e proprio, ma è un modo di pensare che porta a dubitare di sé stessi e a sminuire le proprie competenze e i propri successi. Spesso si associa a uno scarso livello di autostima.
Sindrome dell’impostore: come si manifesta
La persona non si reputa veramente qualificata e si convince di aver in qualche modo ingannato tutti. Infatti, tenderà ad attribuire i riscontri positivi ottenuti al caso o a un colpo di fortuna. Questa idea genera l’ansia di deludere le aspettative e di venire, prima o poi, “smascherati”.
- In ambito professionale, è correlata alla tendenza all’autocritica e a rimuginare sugli errori. Si può concretizzare in una eccessiva ricerca della perfezione e in un sovraccarico di lavoro per raggiungere standard sempre più elevati.
- In una relazione, ci si potrebbe sentire non abbastanza degni della stima o dell’affetto del partner.
L’effetto Dunning-Kruger
Dall’altro lato, esiste anche una distorsione cognitiva per cui le persone poco esperte in un certo campo possono sopravvalutare le proprie abilità. L‘effetto Dunning-Kruger, che prende il nome dai ricercatori David Dunning e Justin Kruger, spiega perché i soggetti con meno preparazione tenderebbero a sovrastimarsi. In questo caso, la motivazione sarebbe legata alla mancanza di competenze e di consapevolezza che non permetterebbe all’individuo di autovalutarsi nel modo corretto.
Sindrome dell’impostore: come superarla
Per superare la sindrome dell’impostore può risultare utile tenere traccia dei propri successi, valutarsi nel modo più oggettivo possibile ed evitare di essere eccessivamente autocritici. Inoltre, aiuta aprirsi al dialogo con persone di fiducia. Bisogna cercare di riconoscere il proprio potenziale e concentrarsi sui propri risultati, attribuendosene il giusto merito.
La sindrome dell’impostore può comportare difficoltà nel relazionarsi con gli altri, ansia o problemi ulteriori. Ad esempio, si potrebbe riscontrare un calo della soddisfazione lavorativa, aumentando il rischio di burnout. Può aiutare affidarsi ad uno psicologo, in particolare quando questa condizione diventa invalidante, così da poter intraprendere il percorso più adatto per affrontarla.
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