Tornare ai ritmi di vita quotidiana dopo le vacanze può scatenare uno stato di stress definito sindrome da rientro o post-vacation blues. Secondo le statistiche, a esserne più colpiti sono gli adulti tra i 25 e 45 anni, almeno un italiano su tre, impegnato tra casa, lavoro, famiglia, con ritmi spesso frenetici.
Interrompere questa spirale, riequilibrare il sistema nervoso e creare un nuovo standard psicofisico ottimale non solo è possibile, ma anche semplice. Come? Utilizzando la coerenza cardiaca. Una sorta di calma attiva caratterizzata da equilibrio e centratura. Si tratta di un metodo praticabile in ogni
momento, a qualsiasi età e ovunque, anche a occhi aperti, che consente di sincronizzare cuore
e cervello, stabilendo ritmi cardiaci armonici.
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Sindrome da rientro: con la coerenza cardiaca aumenta l’ormone della vitalità
Non è possibile modificare volontariamente il ritmo del cuore, che si altera a seconda delle
emozioni che si provano. Esiste però il potere di gestire il ritmo della respirazione, e questo ritmo
è in grado di influenzare i battiti. Un cuore che pulsa a un ritmo regolare ha una conseguenza
sulla produzione degli ormoni. Si riduce il cortisolo, conosciuto come l’ormone dello stress, e
aumenta il DHEA, l’ormone della giovinezza e della vitalità.
Anche la NASA usa la coerenza cardiaca per i propri astronauti
I benefici sono dimostrati. La validità antistress delle tecniche di coerenza cardiaca è certificata da oltre 25 anni di pubblicazioni su riviste autorevoli come la Harvard Business Review e l’American Journal of Cardiology, e da oltre 300 ricerche indipendenti.
Per questo la coerenza cardiaca trova posto in aziende pubbliche e private, ospedali e strutture sanitarie, scuole e università, strutture militari e spaziali, tra cui la Nasa. In sostanza si tratta di tecniche respiratorie scientificamente validate, ideate dall’istituto statunitense HeartMath. È un centro di ricerca che ha come scopo quello di studiare dal punto di vista scientifico l’importanza e l’impatto del cuore su benessere e salute.
Sindrome da rientro: il cuore è collegato al cervello da decine di migliaia di neuroni
«Il cuore è un organo straordinario, composto da circa 40.000 neuroni, che comunica
continuamente con il cervello, attraverso il suo ritmo e la cosiddetta Heart Rate Variability
(HRV), la variabilità del ritmo cardiaco». Lara Lucaccioni è prima trainer italiana
HeartMath® certificata negli Stati Uniti. «Quando proviamo emozioni come paura, rabbia,
frustrazione, stress, ma anche tristezza e depressione, l’HRV assume un tracciato caotico.
Parliamo di incoerenza cardiaca e la produzione di cortisolo aumenta sensibilmente».
L’incoerenza e la coerenza cardiache
Per migliorare la distribuzione di sangue ossigenato in situazione di stress, il cortisolo restringe i
vasi sanguigni e aumenta la pressione. Nel corso del tempo, la costrizione delle arterie e la
pressione alta possono causare danni ai vasi sanguigni e problemi cardiaci. «Viceversa, quando proviamo emozioni positive come gioia, entusiasmo, allegria, apprezzamento, amorevolezza, pace, calma, entriamo in una variabilità del ritmo cardiaco dal tracciato armonico, con il battito che accelera e decelera in maniera ordinata. Parliamo di coerenza cardiaca. In questo stato produciamo
DHEA. È un ormone prezioso per migliorare l’energia, il tono dell’umore, il sistema immunitario, e
che possiede un’azione anti-aging generale.
Bastano 5 minuti di respirazione
E non produciamo cortisolo o DHEA soltanto quando proviamo queste emozioni, ma anche quando riviviamo interiormente un particolare momento emotivo. Il segreto della coerenza cardiaca è che bastano cinque minuti di respirazione lenta ed equilibrata e di emozione piacevole richiamata per innescare la produzione dell’ormone corrispondente che continuerà a produrre benefici nel nostro organismo per ore.
Sindrome da rientro: la coerenza cardiaca va praticata in modo costante
«Ho scoperto la coerenza cardiaca nel 2020, attratta dalla possibilità di focalizzarmi in modo
semplice su emozioni positive». Silvia Lanna è specialista in medicina interna. «Utilizzo
queste tecniche quotidianamente. Ho riscontrato una maggiore centratura, più resilienza allo
stress. Penso che possa essere utile in pazienti con storia di ansia o iperattività, in chi soffre di
difficoltà di concentrazione, tendenza alla rabbia, alla paura. Per avere benefici duraturi, però, consiglio di praticarla in modo costante».
Dopo sei-nove settimane, secondo un’indagine
Un’indagine di HeartMath condotta su oltre 11.000 persone, ha registrato minore affaticamento (-48%)
aumento della calma (+38%), calo di ansia (-46%) e depressione (-56%). Ma anche miglioramenti per la memoria e minori tempi di reazione a livello di prestazioni mentale e cognitiva. «La coerenza
cardiaca può essere un ottimo modo di fare un break sul lavoro. Una valida alternativa a una
delle pause caffè che ci concediamo durante le nostre giornate». Domenico Mannino è già presidente della Fondazione AMD – Associazione Medici Diabetologi.
Sindrome da rientro: focalizzarsi su sensazioni positive
Diverse sono le tecniche di coerenza cardiaca per imparare a valorizzare la nostra energia
senza dispersioni in tensioni negative. «La tecnica base parte con la focalizzazione della nostra attenzione nell’area del cuore, per poi iniziare a inspirare ed espirare per cinque secondi», spiega Lucaccioni. «Nella tecnica Quick Coherence a ogni respiro ci si concentra su una sensazione diversa. Ad esempio sul sentimento per chi amiamo o sul benessere che proviamo quando accarezziamo il nostro animale domestico. Per chi soffre della sindrome da post rientro può essere utile rievocare le sensazioni suggestive provate durante le vacanze. Praticando poi abitualmente la
coerenza cardiaca saremo meno esposti a turbamenti. I fatti non cambiano, ma l’interpretazione
dipenderà dalla nostra nuova capacità di reazione emotiva, riscoprendoci meno stressati e più
energici».