Arrivare in fondo alla classifica della gara non è l’unico pensiero dei cantanti di Sanremo. Lo sa bene chi ha partecipato negli anni scorsi tra frequenti alterazioni della voce parlata (disfonia) e cantata (disodia), possibili dolori per colpa dei tacchi e infiammazioni ai tendini delle mani. Ecco, dunque, quali sono le paure più frequenti dei cantanti in gara a Sanremo.
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Sanremo: tra le paure più frequenti dei cantanti ci sono i disturbi a carico delle corde vocali
Chi utilizza la voce per motivi professionali, come i cantanti di Sanremo, va incontro più frequentemente a patologie delle corde vocali, sia organiche sia disfunzionali. «Un elemento che viene spesso trascurato è rappresentato dall’idratazione cordale», spiega Andrea Nacci, specialista in Otorinolaringoiatria, Audiologia e Foniatria e consulente Schwabe Pharma Italia, «consigliata per la buona salute della voce e per prevenire o trattare alcuni casi di disfonia.
Acqua naturale per evitare reflusso e raucedine
La cura delle corde vocali prevede suffumigi, inalazioni caldo-umide fatte con acqua semplice o fisiologiche per umidificare le vie respiratorie e gli alveoli polmonari. Importante, quindi, assumere acqua, meglio se naturale. Quella frizzante, soprattutto poco prima di un’esibizione, potrebbe irritare le corde vocali e creare reflusso gastroesofageo causando raucedine.
Una tisana con l’erba del cantante
Anche le tisane sono un buon rimedio per non perdere la voce in vista delle tante esibizioni di Sanremo. In particolare, c’è un’erba miracolosa contro i disturbi della gola, tanto da essere sopranominata “erba dei cantanti”: si tratta dell’erisimo, pianta spontanea molto diffusa in Europa. A cantarne le lodi sono proprio le voci della lirica, che da sempre lo utilizzano come rimedio. Meglio berla tiepida poiché il calore disidrata, mentre il freddo anestetizza le mucose, con un cucchiaino di miele, un antibatterico naturale.
Il buon riposo è fondamentale per la performance di Sanremo
Dormire è fondamentale durante la preparazione vocale a eventi del calibro di Sanremo. La fatica e la stanchezza dovuta delle numerose prove o dalle notti in bianco sono i nemici principali delle corde vocali. Riposare bene, infatti, è essenziale per far recuperare energie al meglio non solo il corpo e la mente, ma anche e soprattutto la voce. La mancanza di sonno può causare voce bassa, alterazione delle corde vocali, problemi di infiammazione o perdita della voce.
I cantanti in gara a Sanremo temono il reflusso
Le laringiti acute, quindi, che determinano importanti alterazioni della voce, possono riconoscere non solo una etiologia infettiva (spesso virale) ma possono essere anche una conseguenza di reflussi di materiale acido dallo stomaco. Per questo motivo meglio evitare le abbuffate e preferire piccoli pasti per evitare gonfiori e pesantezza che potrebbero pregiudicare la performance. Ideale è mangiare almeno due ore prima dell’esibizione preferendo un piatto a base di carboidrati a uno a base di carne, poiché la digestione proteica è più lenta.
La privazione di sonno può giocare brutti scherzi
Secondo Theresa Schnorbach, psicologa e specialista del sonno: «quando si tratta di festival canori, il sonno è essenziale. Non solo aiuta a migliorare l’apprendimento dei brani, ma anche durante l’esibizione, mantenendo la voce in ottime condizioni. Dormire a sufficienza è fondamentale per l’irrobustimento dei muscoli, il quale è indispensabile per il controllo e la funzione del diaframma. Molte ricerche hanno dimostrato che la privazione del sonno può rendere più difficile controllare il respiro e cantare con potenza e precisione. In particolare, un riposo ottimale migliora la capacità polmonare, la saturazione dell’ossigeno nel sangue e il funzionamento cardiovascolare, garantendo una migliore performance».
Sanremo: tra le paure dei cantanti c’è il rischio di cadere dalla famosa scalinata
Anche la scalinata di Sanremo è uno dei pensieri dei cantanti. Temuta da tutti, in particolare dalle donne che indossano i tacchi e che rischiano di cadere. Il motivo è presto detto: l’uso di scarpe con tacco alto influisce negativamente sul controllo neuromuscolare dell’equilibrio, con conseguenti alterazioni posturali. «Studi cinematici e cinetici rivelano che indossare scarpe con tacco alto altera la deambulazione, la distribuzione pressoria plantare, le forze di reazione al suolo e le attività muscolari degli arti inferiori», afferma Angela Ravisato, dottoressa in podologia. Sono quindi a rischio: caviglia, ginocchio, avampiede e schiena (zona lombare). Il tacco alto, inoltre, comporta rigidità del tendine d’Achille e accorciamento dei muscoli del polpaccio.
La calzatura ottimale? Con tacco medio
Per via di calzature troppo basse la schiena può lavorare male, proprio come in condizioni di una scarpa con tacco alto. Il risultato è la cosiddetta iperlordosi lombare, un disturbo che colpisce maggiormente le donne, in giovane età e da adulte. La calzatura ottimale per le cantanti di Sanremo, e non solo, è quella con tacco medio di 4 o 5 centimetri.
Sanremo: le paure non colpiscono solo i cantanti ma anche gli orchestrali
Le continue esercitazioni possono mettere a dura prova le dita degli orchestrali del Festival di Sanremo. «Si tratta di “atleti” che devono esercitare la propria muscolatura, in particolare quella della mano, affinché diventi resistente e non vada in affaticamento, sviluppando la cosiddetta sindrome da “overuse” ovvero da uso eccessivo o improprio dell’arto superiore», prosegue evidenzia Giorgio Pajardi, Direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia della mano del Gruppo MultiMedica e professore all’Università degli Studi di Milano. Nel corso degli anni, inoltre, l’esperto ha curato diverse mani illustri, come quelle del Maestro Salvatore Accardo ma anche di Eros Ramazzotti.
Percussioni e archi sono gli strumenti più “pericolosi”
Tra gli strumenti che più spesso inducono un sovraccarico delle mani ci sono le percussioni e soprattutto gli archi. In questi casi, il polso è fermo e le dita sono portate in grande tensione, con movimenti ripetuti per lunghi periodi di tempo.
Bendaggi e tutori per il polso
Per evitare il problema è bene partire dalla prevenzione con esercizi e posizioni che consentono di tenere in buono stato la salute delle mani. Se un musicista rileva un’infiammazione del tendine può ricorrere all’ausilio di bendaggi funzionali o tutori personalizzati e l’adozione di nuove posture, come un’inclinazione del polso diversa anche solo di pochi gradi. Così si preserva il gesto professionale, senza infiammare nuovamente il tendine.
Quando si inizia a percepire una condizione di maggior fatica e la prestazione tende a decadere pur non avendo incrementato la propria attività, può essere opportuno rivolgersi al medico, per valutare se e come impostare un percorso riabilitativo.