SPF, raggi UVA, UVB e IR… Sai leggere e interpretare correttamente le etichette delle creme solari? Su ognuna di esse sono riportate alcune indicazioni importanti, che bisogna assolutamente conoscere.
In questo articolo
Cos’è l’SPF sulle etichette delle creme solari?
La sigla SPF presente sulle etichette delle creme solari è un indice del livello di protezione di un prodotto solare contro i raggi UVB e della sua capacità di ritardare l’insorgere dell’eritema (scopri il pronto intervento). Si misura attraverso test clinici effettuati su volontari ai quali, su una zona cutanea ben definita, viene applicato il prodotto solare di cui si vuole determinare l’SPF. La zona cutanea del volontario a cui è stato applicato il prodotto solare, e la zona adiacente non trattata, vengono esposte contemporaneamente a una luce artificiale che mima la luce solare, fino all’insorgenza di un eritema che comparirà, prima nella zona non protetta dal prodotto solare, e poi nella zona protetta.
Come si calcola l’SPF?
A questo punto si può calcolare l’SPF dividendo il tempo impiegato per l’insorgenza dell’eritema sulla cute protetta con il tempo impiegato per l’insorgenza dell’eritema sulla cute non protetta: il valore che si ottiene è l’SPF. Per esempio, se durante il test il volontario presenta un eritema sulla cute non protetta dopo 12 minuti, mentre sulla cute protetta l’eritema insorge dopo 6 ore (360 minuti), dall’operazione 360 minuti diviso 12 minuti si ottiene come risultato 30, che corrisponde al valore di SPF del prodotto testato. Ecco le istruzioni per scegliere la crema solare.
Perché scientificamente non si può parlare di SPF superiore a 50?
Perché lo stesso volontario a cui venisse applicato un prodotto solare con un ipotetico SPF100 dovrebbe protrarre il test clinico per 20 ore, il che è assurdo e impensabile sia dal punto di vista pratico che dal punto di vista etico. Sulle etichette delle creme, valori maggiori di 50 non hanno senso per i seguenti motivi:
- le ore di sole in una giornata sono limitate
- la protezione va comunque riapplicata dopo il bagno e in caso di sudore
- è comunque sconsigliato prendere il sole nelle ore centrali della giornata
Raggi UVB e UVA sulle etichette delle creme solari
Il sole emette due tipi di raggi ultravioletti. Ecco di che cosa si tratta.
- UVB: costituiscono circa il 5% della radiazione totale UV e sono i principali responsabili dell’abbronzatura e, in caso di esposizione prolungata, di eritemi, scottature e ustioni. I numeri riportati sui packaging dei prodotti solari indicano l’SPF relativo alla radiazione UVB.
- UVA: rappresentano circa il 95% dei raggi UV e sono presenti in ugual misura durante tutto l’anno e nel corso della giornata. Contribuiscono in maniera minore all’abbronzatura ma generano radicali liberi e sono causa dell’invecchiamento cutaneo. Il fattore di protezione di questi raggi UV ha un altro sistema di misurazione, detto FP UVA, e deve rispondere a determinati standard europei contraddistinti con la scritta UVA cerchiata.
Raggi IR
I raggi IR (infrarossi) sono responsabili della fastidiosa sensazione di calore che causa rossore e vasodilatazione. Su alcuni prodotti si indica una protezione IR, ma non esiste alcun metodo di misurazione ufficiale approvato che standardizzi questa garanzia.
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