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Lo studio
Si usa tutti i giorni per asciugarsi le mani, ma non ci si rende conto che lo strofinaccio della cucina può essere una potenziale fonte di intossicazione alimentare. È quanto emerge da una ricerca dell’Università di Mauritius presentata all’incontro annuale dell‘American Society for Microbiology. Lo studio rivela che i batteri presenti sugli asciugamani da cucina possono essere molti e che la loro quantità varia in base ai membri della famiglia e alla frequenza con cui viene consumata la carne.
Tipi di batteri
Per determinare il tipo e la quantità di crescita batterica, i ricercatori hanno coltivato batteri da cento asciugamani da cucina dopo un mese di utilizzo. Dai risultati, è emerso che il 49% contiene batteri normalmente presenti nel o sul corpo umano. Di questi, quasi tre quarti crescono nell’intestino, come Escherichia Coli ed Enterococcus. Su un altro 14% di asciugamani, invece, sono state rilevate colonie di Stafilococco aureo, un batterio che generalmente si trova sulla pelle e nelle vie respiratorie.
Dopotutto, non si tratta di una vera novità: secondo una ricerca dell’Università dell’Arizona, lo strofinaccio da cucina ha una carica batterica superiore di 20.000 volte rispetto a quella della tavoletta del water, superato solo dalla spugna (ben 200.000 volte).
Si rischiano anche intossicazioni
«Si tratta di batteri che possono causare malattie di origine alimentare» spiega Paul Dawson, scienziato e professore presso il College of Agriculture, Forestry and Life Sciences della Clemson University negli Stati Uniti. E secondo i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie, alcuni ceppi di Stafilococco aureo possono produrre anche una tossina che, se ingerita, può portare sintomi di intossicazione alimentare come febbre, vomito e diarrea.
Gli strofinacci più “pericolosi”
I ricercatori hanno scoperto che il tipo e la quantità dei batteri presenti sugli asciugamani cambia in base alle dimensioni della famiglia e alle sue abitudini alimentari. Ad esempio, lo Stafilococco aureo sarebbe più presente sugli strofinacci di famiglie numerose e con uno stato socio-economico basso, mentre i batteri intestinali come E. Coli sarebbero più presenti nelle famiglie che mangiano carne. Inoltre, quantità maggiori di microrganismi si trovano sugli asciugamani bagnati e su quelli usati per molteplici scopi, come pulire posate, asciugare le mani e pulire le superfici. Gli strofinacci umidi, invece, potrebbero promuovere la crescita di patogeni responsabili dell’avvelenamento da cibo.
I consigli
Il consiglio principale è quello di cambiare l’asciugamano da cucina una volta a settimana (soprattutto le famiglie molto numerose e con bambini). Lo stesso discorso vale per le spugne, anche se un modo per eliminare i batteri potrebbe essere quello di “cuocerle” in acqua bollente. Inutile lavarle con liquidi antimicrobici.
Nel lavaggio dei piatti, invece, i comuni detersivi sono sufficienti a eliminare i batteri, soprattutto se abbinati a un lavaggio con acqua a temperatura superiore ai 40°. I piatti si asciugano da soli nello scolapiatti, molto più igienico dello strofinaccio.
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