Benessere

Rumori bianchi per il neonato: perché funzionano e quali sono i dispositivi migliori

Si tratta di particolari suoni monotoni che favoriscono il sonno ricordando ai piccoli il momento in cui erano nel grembo materno. Per riprodurli esistono degli appositi apparecchi, ma attenzione agli errori da evitare

«Il mio bambino dorme talmente bene da non aver bisogno dei rumori bianchi». Questa è solo una delle comuni credenze diffuse tra molti neogenitori. Colpa di una scarsa conoscenza di questo tipo di suoni e degli apparecchi che li riproducono che, se non utilizzati correttamente, possono sortire l’effetto opposto. Ecco alcuni falsi miti da sfatare e tutte le curiosità a riguardo.

I rumori bianchi ricordano i suoni del grembo materno

A confermare gli effetti benefici dei rumori bianchi è la scienza. Secondo molte ricerche, questi suoni, al pari di una ninna nanna, restituiscono al cervello una sensazione di piacere e rassicurazione. Si tratta, infatti, di particolari suoni monotoni che favoriscono il sonno ricordando ai piccoli il momento in cui erano nel grembo materno.

Gruppo San Donato

Adatti a tutti, non solo ai bambini insonni

Con la loro ripetitività questi rumori non solo conciliano il sonno, ma:

  • riducono lo stress;
  • attenuano l’ansia;
  • aumentano l’attenzione;
  • danno sollievo in caso di mal di testa ed emicrania;
  • mascherano fastidiosi rumori in strada o prodotti dai vicini.

Per questo motivo possono essere ascoltati da qualsiasi neonato, indipendentemente dal fatto di non riuscire a prendere sonno facilmente.

Quanti tipi di rumori bianchi esistono?

Esistono due tipi di rumore bianco: ad alta e a bassa frequenza, dall’effetto diverso.

Alta frequenza

Il rumore bianco ad alta frequenza è raschiante e quasi fastidioso: è quello di una sirena o un urlo. Si tratta di un suono che attira l’attenzione e calma il pianto di un bambino, ma è assolutamente inadatto per conciliarne il sonno.

Bassa frequenza

Un suono a bassa frequenza è ronzante e ipnotico, come quello del rombo di un aeroplano o il suono della pioggia che batte sul tetto: è perfetto per far addormentare e avere un sonno profondo.

La natura è il miglior riproduttore di suoni bianchi

Generatori di relax per eccellenza sono i suoni provenienti dalla natura: il fruscio dei rami degli alberi, le cascate, le onde del mare, l’erba accarezzata dal vento o il ticchettio della pioggia.

A quale volume riprodurre i rumori bianchi?

Uno studio condotto nel 2014 ha evidenziato che il rumore bianco per far addormentare un bambino dovrebbe avere un volume di 50 dB: equiparabile, quindi, a quello di un ambiente domestico di giorno, di una strada o di una conversazione tranquilla. Ma questo potrebbe non essere sufficiente di fronte a un neonato che piange, le cui urla arrivano a superare gli 80-90 dB. Per questo bisognerebbe prima alzare il volume e poi, nei minuti successivi, quando il bambino si è calmato, diminuire l’intensità del rumore bianco, portandolo a 65-70 decibel (quello di una doccia).

Il momento migliore per ascoltare i rumori bianchi

Riprodurre il rumore bianco 24 ore su 24 non permetterà al neonato a ritrovare l’igiene del sonno perduta. Sentire i rumori quotidiani della casa durante il giorno aiuterà il vostro bambino a riconoscere le sfumature di tutti quei suoni interessanti che lo circondano, ad esempio la voce dei genitori, la musica e così via. Per questo motivo, è opportuno far sentire i rumori bianchi solo nel momento dell’addormentamento o in caso di pianti inconsolabili.

Quelli dello smartphone possono essere nocivi?

Spesso i neogenitori si affidano ai rumori bianchi provenienti dalle applicazioni o dai video dei cellulari. Una soluzione che solleva parecchie preoccupazioni per le onde elettromagnetiche emesse proprio dagli smartphone. Senza dimenticare che la vicinanza a un “telefonino” potrebbe scatenare un’insonnia. Come confermato da uno studio del 2019: tenere lo smartphone vicino al letto, durante la notte, compromette seriamente la qualità del sonno.

Il dispositivo che evita i campi elettromagnetici

Per aiutare il sonno dei neonati ed evitare che vengano esposti ai campi elettromagnetici, la cinese Dreamegg ha ideato una macchina per il sonno capace di riprodurre ben 21 tipologie di suoni differenti: ha oltre 30 ore di autonomia con una carica (tramite USB) di sole tre ore. Si chiama D11 Max Portable Sleep Aid ed è compatto, leggero e compatibile con qualsiasi supporto presente sui passeggini e i seggiolini per auto. Un’ottima soluzione per sonni davvero tranquilli.

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Simona Cortopassi

Classe 1980, è una giornalista iscritta all’Ordine regionale della Lombardia. Toscana d’origine, vive a Milano e collabora per testate nazionali, cartacee e web, scrivendo in particolare di salute e alimentazione. Ha un blog dedicato al mondo del sonno (www.thegoodnighter.com) che ha il fine di portare consapevolezza sull’insonnia.
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