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Rossella Fiamingo: «La scherma sviluppa l’attenzione, la concentrazione e la riflessione»

«Anche se abbiamo in mano un’arma - spiega la campionessa - il messaggio è proprio quello contrario: la non violenza, la delicatezza, la considerazione della persona con cui andiamo a competere»

La schermitrice italiana ha conquistato l’argento nella spada ai Giochi Olimpici di Rio 2016. In questa intervista del 2015, racconta la sua passione per questa disciplina sportiva

Avete mai notato che sotto la divisa bianca e la maschera misteriosa delle schermitrici si nascondono ragazze dal fisico agile, tonico e armonico? Sì, perché tirare in pedana con spada, sciabola e fioretto, unitamente a una serie di esercizi mirati di allenamento, può essere un ottimo metodo per mantenersi in forma e modellare il fisico. A partire dalle gambe, che saranno snelle e scattanti. Parola di Rossella Fiamingo, che a soli 23 anni si è già aggiudicata la medaglia d’oro nella spada individuale ai mondiali di scherma di Kazan 2014, in Russia. «Non potrebbe essere altrimenti, visto che si tratta di una disciplina che mette in moto ogni gruppo muscolare, consentendo di sviluppare il corpo in maniera armonica e proporzionata», spiega la campionessa siciliana.

Gruppo San Donato

«È naturale che spostamenti, accosciate e spinte per un buon affondo richiedano soprattutto un lavoro di agilità di gambe, e che quindi si agisca particolarmente su quadricipiti e polpacci. Lavora molto anche il braccio armato, e proprio per evitare il rischio di sviluppare in maniera sproporzionata un solo arto, anche l’altro richiede una serie di movimenti compensativi. Ma il risultato di un buon allenamento sono sicuramente gambe e glutei tonici e definiti, braccia affusolate, muscoli del dorso e degli arti inferiori forti e agili».

E se i muscoli principali ne escono rassodati e delineati, l’effetto è anche quello di ottenere una buona postura, che contribuisce a fare della scherma una disciplina elegante e molto femminile, come dimostrano le numerose campionesse all’attivo. Una di quelle che probabilmente Fiamingo non avrebbe mai pensato di diventare, quando a sette anni si è iscritta a un corso di scherma soltanto per far piacere a suo padre. Lei preferiva la danza classica e la ginnastica ritmica, che già praticava con passione. Ma quando ha capito che su quella pedana si trovava piuttosto a suo agio, il suo entusiasmo ha iniziato a crescere, inducendola, dopo un anno e mezzo, ad abbandonare le altre discipline per dedicarsi alla spada anima e corpo. Oggi si allena cinque giorni a settimana dalle tre alle cinque ore, compresi 20-30 minuti di corsa giornaliera.

Ma anche chi non aspira a raggiungere i suoi traguardi deve darsi da fare con serietà e costanza: risultati visibili possono essere ottenuti dopo almeno due o tre mesi, dedicando un’ora al giorno per tre volte alla settimana. Un allenamento che comporta anche un inevitabile dispendio di calorie, con conseguente perdita di peso corporeo. A cui far fronte con un’alimentazione fatta di carboidrati e proteine, frutta e verdura, e tanta acqua ogni giorno. «Ho eliminato dolci e fritture, mangio a sufficienza purché gli alimenti siano cucinati in modo sano», dichiara l’atleta con doppia cognizione di causa, dal momento che frequenta anche il secondo anno di dietistica all’Università di Catania, la sua città. Dove, per mantenersi ulteriormente in forma, ama anche macinare chilometri di corsa sul lungomare.

«La scherma è un esercizio prevalentemente anaerobico che sviluppa massa magra, per questo richiede una dieta ricca soprattutto di proteine. Oltre a una corretta integrazione di liquidi perché, complici anche l’attrezzatura protettiva e la maschera, si suda molto», conferma Antonio Robecchi Majnardi, specialista in medicina fisica e riabilitativa e istruttore nazionale di spada. E aggiunge: «Premesso che è sempre consigliabile una visita preventiva con un medico dello sport o un fisiatra per evidenziare eventuali criticità, si tratta di una disciplina che in linea di massima può essere praticata da chiunque, senza limiti di età neppure per cominciare. Anche se chi è abituato a condurre una vita sedentaria deve approcciarla con prudenza, per dare tempo ai muscoli di riacquistare elasticità».

Serve qualche accorgimento in più, invece, nel caso dei bambini: «Anche se è molto indicata perché aiuta da subito a sviluppare carattere, senso di indipendenza e di responsabilità, è meglio non iniziare prima dei sei anni: non sono ancora capaci dell’attenzione e concentrazione che serve, e soprattutto lo scheletro osseo è ancora immaturo», avverte lo specialista. «Poi in età preadolescenziale non va sottovalutata la presenza di scoliosi, che può rappresentare una seria controindicazione se la concavità della curva scoliotica è rivolta verso il braccio dominante, vale a dire quello armato».Trattandosi di uno sport che richiede elasticità muscolare, è fondamentale abbinare all’allenamento appositi esercizi di stretching degli adduttori della coscia, di rinforzo di addominali, glutei e quadricipiti, e di mobilità del bacino. Aiutano a evitare infortuni piuttosto ricorrenti come gli stiramenti dei muscoli adduttori della coscia, e a fronteggiare l’eccessiva sollecitazione del ginocchio del lato armato, specificamente di rotula e tendine del quadricipite.

Per il resto, i vantaggi della scherma anche da diversi altri punti di vista sono innegabili, come tiene a ricordare Rossella Fiamingo: «Sviluppa l’attenzione, la concentrazione e la riflessione, in quanto si deve riuscire a non farsi toccare dall’avversario; fioretto e sciabola giocano molto anche sull’istinto. Inoltre è molto educativa perché insegna innanzitutto il rispetto per l’altro, a cominciare dal saluto prima della gara con la stretta di mano. Anche se abbiamo in mano un’arma, quindi, il messaggio è proprio quello contrario: la non violenza, la delicatezza, la considerazione della persona con cui andiamo a competere».

di Grazia Garlando – tratto da OK Salute e benessere febbraio 2015

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