Chi abita in una città inquinata lo sa bene: a soffrire per le polveri sottili non sono solo le vie respiratorie (i polmoni in primis) ma anche la pelle, soprattutto quella di viso e collo, la più esposta agli attacchi esterni. «Smog e inquinamento sporcano e rendono più secca e opaca la cute, ma soprattutto ne aumentano l’ossidazione con l’effetto di accelerarne l’invecchiamento», spiega Mariuccia Bucci (puoi chiederle un consulto), responsabile del dipartimento di nutridermatologia dell’Isplad (Società internazionale di dermatologia plastica, rigenerativa e oncologica).
Come si può proteggere la pelle dall’attacco dell’inquinamento? In commercio ci sono creme da giorno con formulazioni specifiche che fanno da barriera allo smog. E una bella protezione la dà anche un qualsiasi fondotinta (leggi: fondotinta, scudo contro lo smog). «Non è vero che la base colorata, purché di buona qualità, fa male alla pelle», continua Bucci. «Al contrario, i prodotti di ultima generazione, quelli con fattore di protezione Uv (Spf), svolgono una funzione di difesa dagli agenti esterni, non solo da smog e polveri sottili ma anche da freddo e vento».
Da non dimenticare di lavare con cura il viso tutte le sere, evitando saponi troppo aggressivi. «Ideali per struccarsi sono le acque micellari, soluzioni che puliscono senza intaccare la barriera idrolipidica della pelle», dice la dermatologa (leggi: le regole per struccarti). «Dopo, è bene applicare una crema molto idratante e antiaging con acido ialuronico, olio di semi di chia o carnosina».
E i capelli? «Anche se non ci sono studi controllati sugli effetti dell’inquinamento sui capelli, sappiamo che lo smog induce un aumento dei radicali liberi, molecole che danneggiano il follicolo e favoriscono la caduta dei capelli (leggi: i consigli per i capelli che cadono)», spiega Antonella Tosti (puoi chiederle un consulto), ordinario di clinica dermatologica all’Università di Bologna. «Inoltre le polveri sottili che si depositano sulla cuticola alla lunga danneggiano il fusto».
È importante dunque, quando si vive in una zona inquinata, lavare i propri capelli di frequente. «E almeno una volta alla settimana», aggiunge Bucci, «non bisognerebbe dimenticare di applicare dopo lo shampoo una maschera ristrutturante in grado di riparare anche il cuoio capelluto».
Isabella Fantigrossi – OK Salute e benessere