Negli ultimi anni l’aloe ha conosciuto un successo commerciale crescente, tanto che il giro d’affari a livello mondiale è stimato superiore agli 11 miliardi di euro. Anche in Italia l’aloe è una delle piante medicinali più amate e, dai supermercati alle farmacie, è un susseguirsi di prodotti e integratori che vantano innumerevoli proprietà: antinfiammatoria, lenitiva, antibiotica, analgesica, fungicida, depurante, cicatrizzante, idratante, coagulante, lassativa, dimagrante e di sostegno al sistema immunitario. Ma è davvero così poliedrica l’aloe vera, la varietà di gran lunga più diffusa?
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Aloe, un succo prezioso
In botanica l’aloe è una succulenta, ovvero una pianta grassa con tessuti che permettono di immagazzinare grandi quantità di acqua. È, quindi, piena di succo. «Esistono diverse tipologie di aloe e sul mercato ci sono diversi integratori che presentano composizioni differenti a seconda del metodo di estrazione e della parte di pianta utilizzata», spiega Alessandro Colletti, del dipartimento di scienze e tecnologie del farmaco dell’Università degli Studi di Torino e segretario della Società italiana dei formulatori in nutraceutica (SifNut). «Per esempio, dalle foglie si estrae un gel trasparente ricco di acemannano, uno zucchero vegetale che ha un ruolo importante dal punto di vista gastroenterologico, mentre nella linfa che si ottiene sotto il rivestimento verde sono contenuti altri tipi di zuccheri vegetali, gli antrachinoni, che hanno un ruolo maggiore nel trattamento della stitichezza».
Ci sono oltre 600 varietà di questa pianta
Sono state classificate più di 350 specie e oltre 600 varietà di aloe. Di seguito le più importanti.
➜ Aloe vera. È quella di gran lunga più utilizzata, perché è la più facile e redditizia per l’estrazione del succo e del gel.
➜ Aloe arborescens. È una pianta originaria dell’Africa e dell’Asia. Può crescere anche in Europa, ma non raggiunge le stesse dimensioni. Recentemente viene preferita all’aloe vera in fitoterapia perché contiene un numero maggiore di principi attivi. È però molto più complicata l’estrazione del gel e del succo.
➜ Aloe ferox. Non è altro che l’aloe selvatica, quella cioè che cresce spontaneamente. Ha un contenuto particolarmente alto di vitamine del gruppo B.
➜ Aloe chinensis. La differenza sta nelle foglie, di colore che vira sul bluastro e dal maggior contenuto di antrachinoni rispetto all’acemannano.
Aloe, le proprietà riconosciute dalla comunità scientifica
Segnalati dal segretario della SifNut, ecco gli usi dell’aloe vera che sono stati riconosciuti ormai da decenni di corpose ricerche scientifiche e da revisioni di studi.
Protezione della mucosa gastrica
L’aloe vera è impiegata come co-trattamento delle ulcere gastriche e di molti altri problemi di stomaco. Alcuni studi validati sottolineano come estratti a base di acemannano possano proteggere la mucosa dall’acidità gastrica in pazienti che abbiano dispepsia o reflusso gastroesofageo. Di norma il dosaggio consigliato è di 10 ml di sciroppo al giorno. Nel paziente con reflusso si possono fare dei cicli di trattamento che durano venti, trenta o quaranta giorni a seconda della gravità. Se invece si soffre di ulcera, bisogna seguire la terapia farmacologica prescritta dal gastroenterologo e poi si possono seguire trattamenti ciclici con aloe vera che vanno da poche settimane a qualche mese.
Azione lassativa
Gli antrachinoni dell’aloe vera hanno dimostrato di essere utili contro la stitichezza. Il loro uso è però ancora limitato dagli effetti collaterali. In alcuni casi possono provocare, specie ad alti dosaggi o quando si assumono per lungo tempo, irritazione e crampi addominali. Ecco perché si preferiscono altri lassativi naturali che hanno meno effetti indesiderati.
Riduzione dell’acne
Il gel per uso topico si è dimostrato un valido alleato contro l’acne. Gli studi indicano che l’applicazione di gel a base di aloe vera determina un miglioramento significativo della condizione della pelle. Si stima in media un miglioramento di circa il 30% dei sintomi dell’acne, soprattutto negli adolescenti e in particolare nelle ragazze.
Trattamento delle ustioni
Anche in questo caso l’uso è topico. Per quanto riguarda le ustioni di primo grado, ci sono evidenze che l’aloe vera migliora i tempi di guarigione e la dimensione della ferita, oltre a ridurre la sensazione di prurito. Non è invece dimostrato che funzioni per ustioni più importanti.
Miglioramento della psoriasi
L’aloe vera sembra essere un ottimo alleato delle terapie tradizionali per la psoriasi. Ci sono studi che dimostrano che sia in grado di ridurre la severità della malattia cutanea. Le ricerche a tal proposito hanno paragonato l’uso di aloe con i farmaci tradizionali e hanno dato buoni risultati.
Terapia di mucositi orali
Studi recenti dimostrano l’efficacia dell’aloe vera per il trattamento delle mucositi orali da chemioterapia o dalla presenza di malattie. Si applica direttamente uno stick sulla zona colpita, che permette un rilascio prolungato della sostanza, riducendo dolore e infiammazione.
Aloe, le proprietà dimostrate in attesa di conferme
Studi scientifici in corso, oppure di minore portata, che necessitano di ulteriori conferme, hanno evidenziato altre proprietà dell’aloe vera. Eccole, illustrate da Colletti.
Sostegno al sistema immunitario
Gli zuccheri vegetali dell’aloe stimolano le difese immunitarie, per cui potrebbero uscire risultati interessanti da alcuni studi che si stanno conducendo in molti centri di ricerca. Si stanno facendo sperimentazioni sui pazienti con Hiv. Bisogna però aspettare ancora qualche anno per evidenze più solide.
Contenimento dell’iperglicemia
Alcune ricerche condotte con un campione ridotto di persone sono giunte alla conclusione che l’estratto di aloe possa ridurre la glicemia a digiuno. Servono però altri studi per poter affermare che l’aloe sia veramente utile in casi di iperglicemia.
Azione antiplacca
Deboli evidenze scientifiche sostengono che dentifrici a base di aloe riducano la placca batterica, migliorando i sintomi delle gengiviti.
Controllo del peso
Anche in questo caso sono pochi e di dimensioni contenute gli studi che sostengono che l’aloe vera possa aiutare a perdere peso corporeo in pazienti con basso rischio cardiovascolare. Il meccanismo d’azione? Gli estratti a base di aloe sembra che aumentino il senso di sazietà.
Trattamento della dermatite da pannolino
Studi minori dimostrano che il gel di aloe vera usato insieme all’olio extravergine di oliva riduce i sintomi della dermatite da pannolino nei bambini nel giro di 10 giorni.
Effetto detox e aloe
I fitocomplessi dell’aloe possono avere un ruolo antinfiammatorio e lenitivo a livello intestinale, ma ancora nessuna evidenza scientifica ha dimostrato in modo certo l’effetto detox della pianta assunta sotto forma di bevanda. Proprietà antirughe L’aloe sembra possedere una buona attività idratante per la pelle, ma gli effetti sulle rughe non sono stati ancora indagati dal punto scientifico in maniera certa.
L’aloe serve a curare il cancro? Una bufala pericolosa
Alcune teorie mai dimostrate scientificamente sostengono che l’aloe vera sarebbe capace di curare molti tipi di tumore, addirittura anche quelli in fase avanzata. Nessuna ricerca scientifica ha validato questi risultati. L’Associazione italiana ricerca sul cancro (Airc) ha spiegato che sospendere le terapie prescritte dall’oncologo e assumere al loro posto derivati dell’aloe vera possa essere una decisione molto pericolosa per la salute, con conseguenze anche fatali.
Attenzione alle interazioni dell’aloe con altre sostanze
L’aloe non presenta controindicazioni importanti. «Non ci sono sufficienti studi sull’impiego in gravidanza e in allattamento, per cui in quei casi è preferibile farne a meno», suggerisce Alessandro Colletti, segretario della Società italiana dei formulatori in nutraceutica. «Bisogna avere cautela nelle assunzioni prolungate di aloe a base di antrachinoni perché possono provocare irritazione, crampi addominali, diarrea, problemi renali e ipocagliemia, cioè carenza di potassio. In ogni caso è bene seguire la regola generale di parlare con il medico prima di assumere un integratore, raccomandazione ancora più importante se si sta seguendo una terapia farmacologica. L’aloe, infatti, può avere interazioni con la digossina, un farmaco usato da chi ha malattie cardiovascolari, e con le terapie anticoagulanti».